Scure di Mediobanca sulle banche italiane, bocciate Intesa, Unicredit e Mps
Dopo i crolli di ieri, oggi è arrivata anche la bocciatura da parte di Mediobanca. Non trovano quindi pace i titoli del comparto bancario, su cui ieri si è abbattuta una pioggia di vendite. Intesa SanPaolo è arrivata a perdere oltre 7 punti percentuali, mentre Unicredit e Monte dei Paschi hanno registrato tonfi di quasi il 6%. E il downgrade su questi tre istituti non si è fatto attendere.
Gli analisti di piazzetta Cuccia hanno ridotto la raccomandazione su Unicredit da outperform a neutral, con target price portato a 2,30 euro dal precedente 3 euro. Tagliate del 25% anche le stime di Eps per il periodo 2010-2012. “Molto orientata alla ripresa macro, Unicredit non coincide per il momento con la nostra view “lower for longer”, si legge nel report di Mediobanca. L’Europa dell’Est rappresenta il 50% della crescita futura e ha mostrato una volatilità inferiore del 50% rispetto al resto del gruppo durante la crisi. “Noi crediamo che soltanto risolvendo i problemi nell’Europa Occidentale (bassa crescita in Germania e la qualità degli asset sul mercato domestico), potrà aiutare a cristallizzare il valore nascosto della zona est europea”.
Bocciata a neutral da outperform anche Intesa SanPaolo, mentre il prezzo obiettivo è sceso a 2,60 euro da 3,40 euro. “Il rischio sovrano ha poco influenzato il nostro downgrade, che invece riflette un cambiamento negli investimenti da parte di Intesa”, spiegano gli esperti. Banca Imi, la divisione investment banking del gruppo, ha raddoppiato gli utili nel 2009 a 510 milioni e triplicato la quota di mercato nel giro di tre anni. “Più del 15% del capitale del gruppo si è spostato dal retail verso il corporate & investment banking. Noi pensiamo che Intesa non può rimanere nel limbo”, mettono in guardia da Mediobanca.
Anche il Monte dei Paschi non è sfuggito al downgrade: il giudizio sul titolo dell’istituto senese è sceso ad underperfom da neutral, con target price a 1 euro da 1,2 euro. Secondo Mediobanca, Mps “ha ancora uno scarso capitale” e “non ci aspettiamo sorprese dagli utili nel breve periodo, visto che i tassi rimarranno ancorati ancora per un periodo prolungato di tempo”. Gli esperti di piazzetta Cuccia hanno tagliato la raccomandazione anche su Azimut (a neutral da outperform, target price a 8,60 da 11,30 euro), mentre hanno abbassato il prezzo obiettivo di Ubi Banca (a 8,8 da 10,3 euro), Banco Popolare ( a 4,3 da 5 euro) e Popolare di Milano (a 4 da 4,7 euro).