Borse ancora incerte in vista dell’asta di rifinanziamento della Bce
La volatilità non dà tregua alle Borse. Anche stamattina i principali mercati azionari del Vecchio Continente si muovono in altalena, ancora incerti sulla direzione da prendere. La pressione sui listini non si allenta dopo il martedì nero, in cui in Europa sono andati in fumo 145 miliardi di euro. Anzi, oggi Parigi, Londra, Milano & Co. dovranno affrontare un vero e proprio stress test: stamattina la Bce ha in programma l’asta di rifinanziamento a tre mesi. Un evento che in tempi normali sarebbe stato snobbato, non nel marasma delle ultime settimane.
L’istituto centrale di Francoforte conduce alle undici l’asta di fondi trimestrali a tasso fisso introdotta per agevolare il rientro del pronti contro termine annuale, che sarà regolato domani. Si tratta di una operazione molto attesa dagli addetti ai lavori perché darà la misura di quanto il sistema bancario della zona euro sia dipendente o meno da Francoforte per le proprie esigenze di liquidità.
E domani scatterà l’ora X: le banche dovranno, infatti, restituire alla Bce qualcosa come 442 miliardi presi in prestito l’anno scorso. Una cifra importante, che ha fatto tremare i polsi agli operatori. Secondo alcuni analisti il pagamento di questo conto salato potrebbe anche portare a un potenziale shortage di liquidità superiore ai 100 miliardi di euro. Ma non è affatto detto che questi fantasmi si concretizzino.
“Un clima di crescente e isterico pessimismo sta conducendo a forti ribassi i principali indici azionari, con una aumento della volatilità implicita, e a ribassi anche dei rendimenti sulle curve dei titoli di stato”, denunciano gli esperti del Servizio Studi e Ricerche di Intesa SanPaolo. Che le tensioni sullo sfondo ci siano, è però evidente. Ieri la Bce ha drenato liquidità per 31,9 miliardi contro i 55 previsti. Mentre le banche hanno raccolto fondi a una settimana per 162,9 miliardi all’operazione principale di rifinanziamento.
“L’assestamento del mercato, che presenta già un eccesso di riserve di oltre 380 miliardi, sarà ulteriormente facilitato dal pronto contro termine a sei giorni di domani”, ribattono gli esperti della banca mialnese. “Ovvio che ci sono elementi di preoccupazioni sul mercato, ma la reazione dei mercati, soprattutto la caduta, di ieri è stata eccessiva”, nota anche un money manager di una primaria Sgr interpellato da Finanza.com, che preferisce mantenere l’anonimato.
“Sarà importante seguire notizia dopo notizia quello che succede in Borsa: se si dovesse materializzare nel settore finanziario un problema più grande di quanto previsto, la volatilità potrebbe aumentare ancora – avverte l’esperto – . Oggi è essenziale seguire l’operazione di rifinanziamento della Bce per capire lo stato di salute del comparto bancario: si sa che alcune banche marginali hanno qualche problema, ma non è ancora chiara l’entità”.
Al di là delle supposizioni, quel che è certo è che cifre di nuovo consistenti potrebbero indicare la persistenza di tensioni, in particolare tra le banche di paesi come Spagna, Grecia e Portogallo. Per questa ragione per alcuni strategist bisogna essere molto accorti perché “ci troviamo di fronte a una serie di eventi che potrebbero culminare in giornata in un picco di ansia del mercato, che potrebbe generare un forte impulso di avversione al rischio”. Oltre all’operazione di Francoforte bisognerà cercare di arrivare alla quadratura del cerchio con la scadenza delle opzioni sul Bund, con gli aggiustamenti di portafoglio di fine mese e con gli imminenti dati occupazionali Usa.