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Saggi venerdì da Napolitano. Squinzi, non perdere tempo sul Governo

10 Aprile 2013 09:36

Ultimi giorni di lavoro per i due gruppi di lavori, i cosiddetti saggi, formati dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano per cercare un via d’uscita  all’attuale stallo politico italiano. Le due formazioni, uno in materia  economico-sociale ed europea – composto dal presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, dal presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, Giovanni Pitruzzella, dal membro del Direttorio della Banca d’Italia, Salvatore Rossi, da Giancarlo Giorgetti e da  Filippo Bubbico, presidenti delle Commissioni speciali operanti alla Camera e al Senato, e dal ministro Enzo Moavero Milanesi – e l’altro in materia costituzionale – di cui fanno parte il presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida, Mario Mauro, Gaetano Quagliariello e  Luciano Violante – sono attese riunirsi oggi nell’Archivio Storico del Quirinale. Domani invece, secondo le voci, ci sarebbe un’ulteriore riunione tra i due gruppi per fare il punto della situazione per poi venerdì presentare le loro proposte di riforme in campo isittutzionale ed economico al presidente Napolitano.

Tra i temi all’esame delle due commissioni c’è la modifica della legge elettorale e, secondo fonti parlamentari, si andrebbe verso una conferma del premio di maggioranza (ancora nessuna decisione su possibili nuovi criteri) e del sistema delle preferenze. I costi della politica è l’altro argomento caldo posto all’attenzione dei gruppi. A quanto sembra si punterebbe ad una diminuzione del 30% dei rimborsi elettorali per i partiti, arrivando così a circa 120 milioni per legislatura, e ad un taglio del numero dei deputati: l’ipotesi sarebbe quella di abbassare i membri della Camera da 630 a 470 e contestualmente sostituire il Senato con una Camera delle Regioni, i cui membri saranno indicati dai consigli regionali.

Pessimista nel frattempo si è mostrato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, intercettato al Salone Internazionale del Mobile a Milano. Il numero uno di Viale dell’Astronomia ha parlato di rischio per l’Italia di non agganciare la ripresa economica che ci sarà nella seconda parte del 2013 in Europa. C’è bisogno per il Governo, ha proseguito Squinzi, di uomini di buona volontà che si rendano conto della drammaticità della situazione economica. E avverte: il tempo è scaduto. Critico il patron della Mapei sul provvedimento sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. Squinzi si aspettava più coraggio da parte dell’Esecutivo, senza il quale il Paese continuerà a trovarsi in una situazione di grande difficoltà.