Telecom Italia: i cinesi di Hutchinson Wampoa (3Italia) potrebbero essere la via d’uscita per i soci Telco
Si scalda il tema della fusione tra Telecom Italia e 3Italia, che sarà esaminato dal Cda del gruppo guidato da Franco Bernabè convocato per giovedì 11 aprile. Telecom ha confermato i contatti preliminari in corso con Hutchinson Wampoa, il colosso cinese che controlla 3, ma a scaldare il titolo dell’ex monopolista ci ha pensato un articolo de Il Messaggero. Secondo il quotidiano romano Hutchinson Wampoa sarebbe pronta a rilevare il 29,9% di Telecom Italia come parte dell’operazione che porterebbe alla fusione con il quarto operatore italiano di telefonia mobile.
Hutchinson Wampoa potrebbe comprare azioni Telecom Italia dalla holding Telco o dalla Findim della famiglia Fossati ad un prezzo non superiore a 1,2 euro per azione. Il prezzo riportato da Il Messaggero è sostanzialmente il doppio rispetto agli attuali valori di Borsa di Telecom Italia ed è il valore delle azioni in carico ai soci Telco (Telefonica, Generali, Intesa SanPaolo e Mediobanca). A Piazza Affari il titolo del gruppo guidato da Franco Bernabè mostra un progresso del 3,60% a 0,595 euro ma anche i titoli dei soci Telco sono premiati dagli acquisti: Intesa SanPaolo guadagna il 3,50% a 1,206 euro, Mediobanca il 4,30% a 4,148 euro e Generali l’1,50% a 12,56 euro.
“Pensiamo che la soluzione potrebbe offrire un’immediata via d’uscita agli azionisti di Telco interessati a sfruttare in settembre la prima finestra del patto (ovvero l’opportunità di richiedere la disdetta in anticipo) in scadenza a febbraio 2015“, spiegano gli analisti di Banca Imi. Ma quanto incasserebbero dall’operazione gli azionisti di Telco?
Per Generali, che detiene il 30,6% della holding, si tratterebbe di un incasso pari a 1,1 miliardi di euro. Togliendo gli 835 milioni di euro della sua quota di debiti di Telco il saldo sarebbe positivo per 268 milioni di euro contro un prezzo di carico pari a 282 milioni. La compagnia assicurativa triestina uscirebbe così dalla partita Telecom Italia con una leggera minusvalenza.
Intesa SanPaolo e Mediobanca, che possiedono entrambe l’11,5% di Telco, vedrebbero entrare circa 414 milioni di euro ai quali andrebbero sottratti 300 milioni di euro di debiti. L’incasso sarebbe quindi di 114 milioni di euro contro un prezzo di carico pari a 107 milioni. L’istituto di Ca’ de Sass e piazzetta Cuccia otterrebbero quindi una plusvalenza di 7 milioni di euro.