La saga Parmalat conquista Piazza Affari. Battaglia all’ultima azione per il controllo
Nel giorno dell’Unità d’Italia Parmalat scompagina la scena a Piazza Affari. E’ una girandola di ordini d’acquisti quella che sostiene il gruppo di Collecchio che dopo essere arrivata a salire di dieci punti percentuali adesso si sgonfia fermandosi a un +0,73% scambiando a quota 2,49 euro. Volumi alle stelle: in una seduta dal sapore festivo per la Borsa di Milano sono stati scambiati 137 milioni di pezzi, pari al 7% del capitale. E’ da martedì che è caccia grossa al titolo in Borsa sulle scommesse di una possibile battaglia per il controllo del gruppo alimentare: negli ultimi tre giorni è passato di mano oltre il 20% del capitale della società. Secondo i trader è in corso un rastrellamento di titoli, al quale si sta sommando la speculazione di chi sta scommettendo su una guerra in assemblea per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione.
Sul mercato è la battaglia all’ultima azione in vista del rinnovo del cda che sarà in votazione alla prossima assemblea del 12-14 aprile. Una manciata di settimane per riscrivere la geografia e forse anche la storia della Parmalat, ma in realtà non c’è tempo da perdere. L’attivismo di questi giorni è dettato da ben altre scadenze in calendario: il termine per il deposito delle liste sul rinnovo del Cda Parmalat scade domani, anche se potranno essere apportate in assemblea le azioni comprate sino al 29 marzo. Ed è proprio la decantata italianità ad assumere oggi un senso compiuto a Collecchio. Secondo il tam tam di Borsa i tre fondi esteri Skagen, Zenit e Mackenzie, già detentori del 15,9% della società, in questi giorni sono più attivi che mai nel tentativo di conquistare i vertici di Parmalat e tentare il rimbaltone.
Gli stranieri hanno candidato per il consiglio di amministrazione della società Rainer Masera per la presidenza, con Massimo Rossi, che in caso di vittoria assumerà la carica di a.d. ad interim, Enrico Salza, Peter Harf, Gerard van Kesteren, Johan Priem, Dario Trevisan, Marco Pinciroli e Marco Rigotti. I rappresentanti dei fondi hanno manifestato critiche nei confronti dell’attuale gestione, puntando il dito soprattutto contro Enrico Bondi. L’attuale presidente di Parmalat non vuole però gettare la spugna: dall’altra parte l’appoggio di Intesa Sanpaolo che nella persona di Corrado Passera ha inserito il suo nome nella lista dei candidati. È chiaro però che l’istituto di credito dovrà tentare di raccogliere nuove alleanze essendo detentore dell’appena 2,48% delle azioni di Parmalat.