Rumor spin-off Aspi scalda Atlantia, parole nuovo ceo alimentano speranze su concessione. Gualtieri media
La famiglia Benetton ha dato mandato pieno a Carlo Bertazzo, da meno di due settimane nuovo amministratore delegato di Atlantia, per negoziare con il governo. La missione che fino a pochi giorni fa sembrava impervia, ossia evitare la revoca della concessione autostradale, negli ultimi giorni appare meno proibitiva alla luce dei segnali che arrivano dal governo e dal cambio alla guida del M5S (Di Maio era uno dei più accaniti assertori della necessità della revoca).
Ancora i margini per una negoziazione
Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha sottolineato che il governo sta cercando una soluzione equilibrata per ASPI.
Dalle parole di Bertazzo e Gualtieri sembrerebbe quindi che ci siano ancora i margini per una negoziazione e così oggi il titolo Atlantia è in testa al Ftse Mib con un balzo di oltre il 2% e ritorna sopra i 21 euro. Sostegno arriva sia dalle parole del ceo Bertazzo, che conferma la volontà di trovare un accordo con il governo, sia dal ritorno di rumor relativi al possibile spin-off di Autostrade per l’Italia (Aspi). E’ Il Sole 24 Ore a rilanciare questa ipotesi rimarcando come si tratta di un passaggio che potrebbe inserirsi nella trattativa con il Governo per definire una volta per tutte il destino della concessione. Lo spin off sarebbe infatti visto con favore da alcuni esponenti politici e potenziali investitori.
Gli obiettivi dello spin-off di Autostrade
Il piano, rimarca sempre Il Sole 24 Ore, avrebbe tre obiettivi: trasformare Atlantia in una holding di partecipazioni; agevolare l’uscita del ramo della famiglia di Luciano Benetton dal settore; avere un nuovo assetto per ASPI, dove potrebbero entrare F2i o CDP. In caso di spin-off Atlantia rimarrebbe comunque obbligata per 5,5 mld di cui 3,8 mld di bond garantiti e la parte restante relativa a finanziamenti di CDP e Bei.
“Sull’ipotesi un eventuale spin-off di ASPI, andrà prima valutato quale tipo di accordo si raggiungerà col governo, comunque si ridurrebbe la duration delle concessioni del gruppo (19 anni per ASPI) e la capacità di generare cash-flow. L’entrata di CDP o F2i nel capitale di ASPI assicurerebbe visibilità ai risultati“, commentano gli analisti di Equita.
Bertazzo in una lunga intervista a La Stampa conferma la volontà di trovare un accordo, mantenendo però l’equilibrio economico-finanziario del gruppo. “C’è sempre la massima disponibilità da parte di Aspi a trovare tutte le forme di equilibrio e di accordo con il Concedente per superare questa fase – spiega il manager al quotidiano torinese -. Revocare la concessione vuole dire compromettere un’azienda e mettere a rischio un gruppo”.
Più in generale, il nuovo ceo di Atlantia conferma anche la volontà di volere “trasformare Atlantia in una holding strategica di partecipazioni”. “Lasceremo piena autonomia alle partecipate con cda e management più forti – spiega -. Vogliamo aprire il loro capitale, coinvolgendo partner che, in un orizzonte temporale di lungo termine, possano apportare non solo capitali ma soprattutto conoscenze industriali, tecnologiche, di mercati e di relazioni, oltre che disciplina e metodo”.