Notizie Notizie Italia Robinhood tra rumor IPO, rivali cinesi e accuse varie. Sec: l’APP di trading commission free ha ingannato i clienti

Robinhood tra rumor IPO, rivali cinesi e accuse varie. Sec: l’APP di trading commission free ha ingannato i clienti

17 Dicembre 2020 16:16

Robinhood, la APP di trading ‘commission free’ che ha visto lievitare la sua popolarità soprattutto con il lockdown e le varie restrizioni in stile Stay at home a causa del Covid, ha risolto un contenzioso con la Sec accettando di pagare una sanzione del valore di $65 milioni, senza ammettere né negare le accuse.

La Sec ha accusato l'APP di trading Robinhood di aver ingannato i clienti
The Robinhood vestment app is see on a smartphone in this photo illustration on June 24, 2020 in Washington,DC. – After the suicide of one of his clients, convinced that he had lost hundreds of thousands of dollars, the online broker Robinhood came under heavy criticism. Popular with millennials, the platform is accused by its detractors of trivializing stock market transactions. (Photo by JIM WATSON / AFP) (Photo by JIM WATSON/AFP via Getty Images)

La Securities and Exchange Commission (Autorità di Borsa Usa), ha accusato la nota APP di aver ingannato i suoi clienti sul modo in cui ha fatto soldi e, anche, di non essere riuscita a garantire l’esecuzione migliore delle operazioni di trading, contrariamente a quanto promesso.

Tra il 2015 e la fine del 2018, Robinhood ha rilasciato dichiarazioni ingannevoli e ha omesso informazioni riguardo al modo in cui aveva fatto soldi, sia nelle sue comunicazioni con i clienti che nelle pagine FAQ del suo sito”, si legge nella nota della Sec.

Secondo le accuse la nota APP, amata soprattutto dai Millennials, ricevette in quegli anni soldi da alcune società di trading che, in cambio, ottennero da Robinhood gli ordini di trading dei suoi utenti, nell’ambito della pratica nota come ‘payment for order flow’ (pagamento per il flusso degli ordini).

Si tratta di una pratica controversa, reputata in alcuni casi alla stregua di tangente, in quanto riferita al compenso che un broker riceve non dai suoi clienti, ma da terze parti.

Tuttavia, pur se controversa, la pratica di incassare pagamenti per il flusso degli ordini da parte di società attive a Wall Street, è legale e anche diffusa tra i broker elettronici. Detto questo, il caso di Robinhood ha avuto particolare risalto, in quanto questi pagamenti hanno costituito la sua fonte più grande di guadagno.

In questo modo, Robinhood ha avuto inoltre la possibilità di offrire un servizio di trading “commission free”, ovvero un servizio a zero commissioni di trading, rendendosi dunque più competitiva rispetto alle sue rivali.

Robinhood: pratiche del passato, siamo totalmente trasparenti

“Robinhood ha fornito informazioni ingannevoli ai clienti riguardo ai veri costi legati alla scelta di fare trading con una determinata società (piuttosto che con un’altra) – ha commentato Stephanie Avakian, director della divisione di enforcement della Sec, stando a quanto riporta un articolo della Cnbc – Le società di brokeraggio non possono ingannare i clienti sulla qualità dell’esecuzione degli ordini”.

Dal canto suo il responsabile del team legale di Robinhood, Dan Gallagher, ha riferito alla Cnbc che “la chiusura del contenzioso, che si riferisce a pratiche adottate in passato, non riflette la Robinhood di oggi. Riconosciamo la responsabilità derivata dall’aver aiutato milioni di investitori a effettuare i loro primi investimenti, e siamo impegnati a continuare a far crescere Robinhood, mentre cresciamo anche nel soddisfare le esigenze della clientela”.

Un portavoce di Robinhood ha continuato: “Siamo totalmente trasparenti nelle nostre comunicazioni con i clienti riguardo a quelli che sono i nostri flussi di entrata, abbiamo migliorato in modo significativo i nostri processi di best execution, e abbiano stabilito relazioni con altri market maker al fine di migliorare la qualità dell’esecuzione”.

Non si può dire che sia un buon momento, per Robinhood, ora alle prese anche con la temibile concorrente cinese Webull che ha conquistato i day trader americani (anche se tra le due piattaforme ci sono alcune differenze).

Tutto questo, mentre indiscrezioni recenti riportano come la APP avrebbe contattato Goldman Sachs per procedere a un’Ipo che potrebbe riconoscerle un valore complessivo superiore ai $20 miliardi. E’ anche vero che la Tinder per fare soldi, come qualcuno l’ha ribattezzata, non è certo nuova a critiche e accuse di ogni tipo.

Il suo successo si spiega con il boom degli investitori retail che, soprattutto in tempi di lockdown da Covid-19, si sono riversati sul Day Trading probabilmente anche e soprattutto per noia, vista l’impossibilità di uscire di casa o di muoversi come nel periodo pre-pandemia.