Notizie Notizie Mondo Risultati referendum a rischio? Corte Ue: ‘se vuole, Regno Unito può revocare Brexit’

Risultati referendum a rischio? Corte Ue: ‘se vuole, Regno Unito può revocare Brexit’

4 Dicembre 2018 12:30

L’ennesima sorpresa targata Ue arriva oggi dall’avvocato generale della Corte di Giustizia europea, che ha stabilito che il Regno Unito potrebbe azzerare il risultato del referendum sulla Brexit senza chiedere il permesso ad altri paesi membri dell’Unione europea.

E’ importante segnalare che si tratta di una opinione non-vincolante, in risposta a una richiesta che è stata inoltrata alla Corte  da un gruppo di parlamentari scozzesi.

Il gruppo ha chiesto alla Corte di certificare o meno l’esistenza di una base legale che possa consentire al Regno Unito di revocare unilateralmente la Brexit, prima della data effettiva del divorzio, fissata al 29 marzo del 2019.

La risposta del Tribunale Ue è stata affermativa, fermo restando che la revoca dell’articolo 50 deve essere decisa in linea con i requisiti costituzionali dello Stato membro e notificata al Consiglio europeo.

Da segnalare che, a seguito dell’esito del referendum sulla Brexit del 23 giugno del 2016, il Regno Unito ha formalmente imboccato la strada del divorzio dall’Ue attivando l’articolo 50 del Trattato di Lisbona.

Si tratta dell’articolo che consente a un paese membro dell’Unione europea di attivare il processo necessario per rendere effettivo l’addio definitivo al blocco.

Nel caso del regno Unito, l’articolo 50 è stato attivato dal governo May nel marzo del 2017.

La vera sentenza seguirà a giorni, ma c’è la certezza quasi piena sul fatto che l’opinione non vincolante sarà confermata dai giudici della Corte.

Il caso, presentato dai parlamentari scozzesi, si è scontrato con la resistenza del governo britannico. Anche l’Unione europea non ha accolto non favore la richiesta alla Corte: il rischio di finire con il destabilizzare l’Europa sarebbe infatti piuttosto elevato se  un qualsiasi paese membro decidesse prima di attivare l’Articolo 50 per uscire dall’Ue, per poi ripensarci.

La sterlina ha invece reagito positivamente al parere della Corte di Giustizia Usa, tanto da salire al massimo intraday subito dopo l’arrivo della notizia, a quota $1,2806, da $1,2720 delle ore precedenti.

Stando a quanto riporta il sito Cnbc, il governo britannico di Theresa May si è affrettato a render noto che, anche se dovesse essere supportata dai giudici, l’opinione non cambierà nulla nel futuro del paese, che lascerà di conseguenza l’Unione europea il 29 marzo del prossimo anno, con l’accordo che la premier ha siglato con Bruxelles.

Ma i sostenitori della Brexit temono che se la Corte confermerà il parere dell’avvocato Campos Sánchez-Bordona, potrebbe diventare realistica la possibilità che venga indetto un secondo referendum, che ribalti il risultato del primo, di più di due anni fa.

L’accordo sulla Brexit siglato tra l’Ue e gli UK deve essere ancora approvato dal Parlamento, ma l’opposizione al ‘deal’ della premier è piuttosto elevata.

Occhio all’alert sulla Brexit che è stato lanciato giorni fa dalla Bank of England, secondo cui  il Regno Unito potrebbe essere costretto ad affrontare “la peggiore crisi dopo la Seconda Guerra Mondiale”.