Notizie Notizie Mondo Brexit, alert BoE: “Potrebbe aspettarci la peggiore crisi dopo la Seconda guerra mondiale”

Brexit, alert BoE: “Potrebbe aspettarci la peggiore crisi dopo la Seconda guerra mondiale”

29 Novembre 2018 11:58

A sollevare forti preoccupazioni sul rischio che Londra esca dal mercato unico senza un accordo con Bruxelles con pesanti ripercussioni sull’economia inglese era stato nelle ultime ore il Tesoro britannico. Secondo le stime il no-deal peserebbe del 10,7% sull’economia inglese nell’arco dei prossimi 15 anni. Ma a quantificare con precisione gli effetti che la Brexit avrà sull’economia inglese anche la Bank of England che ha pubblicato un corposo studio in cui valuta come le modalità di uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea avranno impatti nettamente diversi sull’andamento del PIL da qui a fine 2023.

Gli scenari sulla Brexit e gli effetti sul PIL

Così in un primo scenario in cui si prevede il raggiungimento di un accordo che mantenga una stretta collaborazione tra Ue e UK con accesso per la seconda al mercato comune, il PIL inglese britannico potrebbe crescere dell’1,75% in più entro la fine del 2023 rispetto alle proiezioni di novembre. Nel secondo caso invece, quello di uno scenario “disruptive“, in cui vengono introdotte improvvisamente barriere doganali e non vengono fatti accordi commerciali per 5 anni ma verranno replicati quelli in atto acquisiti da Londra grazie alla sua precedente appartenenza alla Ue, il PIL potrebbe calare fino al 7,75% entro fine 2023. Ma a destare forti timori è il terzo scenario, quello di un no-deal e quindi di un’uscita “disordinata”, in cui il Regno Unito perderebbe gli accordi commerciali che oggi applica con paesi non Ue grazie alla sua appartenenza alla Ue e l’economia si contrarrebbe immediatamente dell’8 per cento soltanto nel 2019 e il PIL potrebbe arrivare a registrare una perdita massima pari al 10,5%. A ciò si aggiunge che la sterlina potrebbe crollare del 25%, il prezzo delle case del 30 per cento, mentre la disoccupazione raddoppierà. Scenari da incubo quindi per Londra.

Potrebbe aspettarci la peggiore crisi dopo la Seconda Guerra mondiale“, così il governatore della Banca centrale britannica, Mark Carney, qualora il Parlamento bocciasse l’accordo faticosamente raggiunto da Theresa May con Bruxelles per trascinare Londra fuori dall’Ue. La BoE quindi fa una drammatica ammissione che mette il mondo politico inglese con le spalle al muro. La riprova arriva dal cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond, titolare del Tesoro che parlando alla BBC ha ammesso che l’accordo per il divorzio dall’UE firmato da Theresa May minimizza le conseguenze e porta comunque benefici politici, ma in termini puramente economici il Regno Unito starà comunque «peggio» con la Brexit. Anche l’opposizione laburista comprende la drammaticità del momento e Jhon McDonnell, leader del Labour ha accantonato l’idea delle elezioni anticipate e riprende quella di un secondo referendum sulla Brexit.