Piazza Affari: le mosse in portafoglio di Equita su Tim, Enel e Iveco

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“DeepSeek e M&A bancario in Italia in primo piano. Trump rilancia sui dazi, aumentando l’incertezza nel breve dopo l’ottimo gennaio dei mercati”. Questi in estrema sintesi gli elementi chiave sui mercati messi in evidenza nel “Monthly Italy” a cura di Luigi de Bellis, co-responsabile dell’ufficio studi di Equita.
Come ogni avvio mese la sim milanese presenta, poi, il portafoglio principale con alcune novità che a febbraio riguardano Enel e Tim (aumenta il peso) e Iveco (riduce il peso).
Piazza Affari e le novità in portafoglio: più peso su Enel e Tim, meno su Iveco
Nel portafoglio raccomandato, Equita mantiene un peso dell’investito leggermente superiore al benchmark (93,9% vs. peso neutro del 90%). Tra le novità c’è la scelta di puntare su Enel e Tim, meno su Iveco.
“Aumentiamo il peso nel portafoglio principale su Enel di 40bps, in considerazione di una buona visibilità sul raggiungimento dei target operativi e di crescita (EBITDA CAGR +4,5% al 2027), supportati dalla sostenibilità dei margini integrati e i trend positivi nei business regolati, oltre a una remunerazione e valutazione interessante”, segnalano da Equita.
Su Telecom Italia aggiungono “peso per 50bps in vista dei risultati 2024 e della presentazione del piano 2024-27”. Il motivo? Gli analisti sono “confidenti che Tim possa raggiungere gli obiettivi del 2024 e proseguire nell’esecuzione del piano che vede un ritorno alla generazione di cassa”.
Discorso diverso per Iveco. “Dopo il recente forte rimbalzo del titolo (+22,9% relative vs Ftse Mib), limiamo di 60bps il nostro sovrappeso, confermando comunque la nostra visione positiva sul titolo”.
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A Piazza Affari, l’indice FTSE MIB ha mandato in archivio il primo mese dell’anno con una performance del +6.4%, trainato dall’ottima performance del settore finanziario
(favorito dal consolidamento e dalle aspettative di un trimestre solido), dal rimbalzo del lusso (sostenuto dalle indicazioni positive di Richemont, Burberry e Zegna), e da alcuni titoli industriali. Le mid-small cap italiane, invece, hanno continuato a sottoperformare l’indice principale anche a gennaio (FTSEMID +2.8%, FTSE Italia Small Cap -0,4%, EGM -1.8%).
“Manteniamo una view positiva su questo segmento, poiché riteniamo che il miglioramento del quadro macroeconomico, insieme al calo dei tassi d’interesse, dovrebbe favorire un ritorno dei flussi di investimento”, indicano da Equita che segnalano due temi principali che hanno catalizzato l’attenzione del mercato:
- DeepSeek, una startup cinese, ha lanciato una chatbot basato sul modello R1-Zero, sviluppato in appena due mesi con un investimento decisamente più contenuto rispetto agli investimenti di OpenAI, dimostrando il potenziale per sviluppare modelli più economici senza compromettere significativamente la qualità rispetto ai principali competitor.
- Operazioni di M&A nel settore finanziario in Italia, con il lancio dell’Ops di Mps su Mediobanca e l’offerta di Banca Ifis su Illimity.
Mentre su scala globale sul fronte dazi permane incertezza, con il mercato che nel breve termine continuerà a interrogarsi sulla reale strategia di Trump sulla questione tariffe, Equita segnala anche “diversi catalyst che dovrebbero acquisire maggiore visibilità“. Tra cui, “le elezioni in Germania (23 febbraio), e il cambio di leadership, aumentano a nostro avviso le possibilità di riforme costruttive e di nuovi stimoli all’economia ma anche gli stimoli monetari annunciati in Cina hanno avuto finora un effetto limitato, ma la riunione del NPC di marzo potrebbe introdurre nuovi stimoli fiscali”.