Notizie Notizie Italia Rischio rating spazzatura per i BTP? Mizuho contrarian: spread giù con più spesa pubblica

Rischio rating spazzatura per i BTP? Mizuho contrarian: spread giù con più spesa pubblica

15 Maggio 2018 14:11

Rating: è questa la parola chiave per capire i rischi a cui l’Italia va incontro, a prescindere da chi prenderà le redini del paese. Mentre le trattative tra M5S e Lega inciampano in più di una divergenza da superare, mentre Goldman Sachs ritiene che stiano aumentando le probabilità di un ritorno alle urne, nessun pericolo imminente sembra incombere sui BTP.

Ci sono anche analisti che sono piuttosto tranquilli sui bond italiani: come quelli di Natixis, per esempio, che dicono chiaramente, interpellati da Bloomberg, di non prevedere uno scatto verso l’alto dei tassi dei BTP. E questo, anche in una situazione in cui, a dispetto di chi torna a riparlare di elezioni anticipate imminenti, la “probabilità che i due partiti formino un governo è aumentata dal 30% al 60%” .

Intervistati anche loro da Bloomberg, gli analisti di  Société Générale hanno invece una view diversa:

Il grande rischio è Moody’s, l’unica agenzia di rating ad avere un outlook negativo sull’Italia”. Per la divisione di ricerca della banca francese, un eventuale downgrade a “Baa3” non sarebbe di per sé sufficiente a scatenare un ampio sell off sui BTP, ma indubbiamente un downgrade unito a un outlook negativo “alimenterebbe i timori di un giudizio sui BTP inferiore al rating ‘investment-grade‘.

La paura ha un nome ben preciso: “junk”, ovvero spazzatura.

In quel caso, la reazione dei BTP e dello spread potrebbe essere ben diversa rispetto a quella a cui si sta assistendo dalle elezioni dello scorso 4 marzo: molti investitori che puntano su una strategia di acquisti su bond investment grade, sarebbero costretti a fuggire dai bond italiani.

I tassi salirebbero, e con essi lo spread: nulla a che vedere con la reazione attuale in stile encefalogramma piatto (quasi) che continua a sorprendere diversi esperti, in primis quelli di Goldman Sachs, che si dicono stupiti per la compiacenza dei mercati, e che temono l’arrivo addirittura di una “follia fiscale“, sotto le vesti di una legge di bilancio per il 2019 che consista di “politiche fiscali indulgenti.

Accanto al timore che i BTP possano essere ulteriormente bocciati, ci sono però altri analisti che ritengono che la crescita dell’economia rimanga un fattore più determinante della traiettoria del deficit, entro “limiti ragionevoli”.

E’ la view di Mizuho, che crede che il mercato potrebbe reagire con favore alla prospettiva di un aumento della spesa pubblica, anche con un moltiplicatore in qualche modo inferiore a 1. E che sottolinea che le manovre fiscali espansive, alla fine, non solo non farebbero salire lo spread BTP-Bund, ma lo farebbero addirittura scendere. 

Secondo Mizuho, di fatto, tutte queste preoccupazioni su un rialzo del debito e del deficit sarebbero esagerate.

In una view che si può considerare contrarian, la divisione di ricerca di Mizuho ritiene insomma che la prospettiva di una politica fiscale espansiva possa assicurare un beneficio ai bond italiani.

Una minaccia e un rischio strutturale per i BTP sarebbero rappresentati piuttosto dall’assenza di riforme economiche e da una eventuale incapacità del mercato di resistere a una politica monetaria più restrittiva da parte della Bce.