Rialzo del 40% per la prima maxi Ipo nella Shanghai post crollo
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Quando una Ipo è più forte di tutto. E’ il caso di Ping An, il secondo gruppo assicurativo cinese, sbarcato nella notte sul listino cinese, mettendo a segno un progresso di quasi il 40 per cento. Circostanza singolare se si considerano gli eventi recenti delle borse di Shanghai e Shenzen, che, dopo il -9% di due giorni fa, anche ieri hanno lasciato sul terreno quasi 3 punti percentuali. Il titolo Ping An, successivamente a un’apertura in rialzo del 48%, ha chiuso con un +38,43% a 46,79 yuan, dopo avere toccato anche un progresso massimo del 51%. La performance assume ancora maggiore rilievo dato che i titoli maggiormente colpiti nell’ultima seduta sulle due maggiori borse cinesi sono stati proprio i finanziari, con in testa veri e propri colossi come Icbc, Shenzen Development Bank e Shanghai Pudong Development Bank.
La società, controllata al 19,9% dalla britannica Hsbc, ha collocato sul mercato 1,15 miliardi di azioni, per un controvalore di 38,87 miliardi di yuan, pari a 5 miliardi di dollari, che fa dell’Ipo di Ping An la seconda più grande nella storia della giovane borsa cinese.
Nessuna sorpresa è invece venuta dall’Ipo di casa nostra. In Italia la matricola Omnia Network, ieri è stata travolta, come avviene usualmente con mercati in forte ribasso, da una serie di vendite fin dalle prime battute, che hanno portato il titolo a chiudere con un calo di circa il 5%.