Breve recupero di Wall Street, scosse di assestamento in Asia

Il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke ha cercato ieri di prendere per mano Wall Street dopo lo scivolone dei mercati finanziari internazionali di martedì. Lo ha fatto tentando di allontanare gli spettri di una possibile recessione evocati dal suo predecessore Alan Greenspan e nonostante i dati macroeconomici resi noti nel corso della giornata non siano stati di molto sostegno alle sue parole. Il pil statunitense (seconda lettura) è infatti cresciuto solo del 2,2% nell’ultimo trimestre del 2006 contro il 3,5% riportato dalla prima stima e leggermente sotto le attese degli analisti al 2,3%. “Non c’è alcun mutamento degno di nota nelle nostre aspettative per l’economia Usa”, ha affermato Bernanke davanti alla Commissione bilancio della Camera con riferimento a quanto espresso solo due settimane fa al Congresso. “Attendiamo una crescita moderata per gli Stati Uniti – ha proseguito – e se il settore immobiliare comincia a stabilizzarsi, come anche la correzione delle scorte nell’industria manifatturiera, si potrebbe assistere a una crescita economica più forte dalla seconda metà dell’anno”. Quasi a smentire Bernanke, dal comparto immobiliare è arrivato un secco -16,6% per le vendite di case nuove a gennaio contro stime per una flessione limitata al 3,6% mentre l’indice dei direttori di acquisto dell’area di Chicago si è attestato a 47,9, sotto la soglia dei 50 punti, tradizionale punto di separazione tra espansione e rallentamento economico.
E così alla fine il rimbalzo di Wall Street è stato tutto sommato magro. Partita lancia in resta fino ad arrivare a rialzi intorno al punto percentuale, la Borsa americana ha chiuso i battenti dimezzando i guadagni e volgendo poi lo sguardo preoccupato ai mercati asiatici dove si sono registrate, nella notte, ancora alcune scosse di assestamento. Il principale indice della Borsa di Shanghai ha perso circa 3 punti percentuali dopo il crollo di martedì (-9%) e il rimbalzo di mercoledì (+4%). Il guadagno conservato da inizio anno dalla Borsa cinese è comunque ancora molto rilevante (superiore ai 20 punti percentuali) e in una situazione di tensione ogni rialzo potrebbe essere visto come un’occasione per prendere profitto.