Regno Unito: S&P’s conferma tripla A ma taglia outlook a negativo, pesa referendum per uscita da Ue
La decisione del premier David Cameron di istituire un referendum sulla permanenza di Londra nell’Unione europea mette a rischio la tripla A britannica. A dirlo è l’agenzia di rating Standard & Poor’s che nel confermare la massima valutazione assegnata al Regno Unito (“AAA/A-1+”) ha portato l’outlook sul giudizio da “stabile” a “negativo”. Un outlook negativo sta a significare che c’è una possibilità su tre di un downgrade nei prossimi due anni.
Al fine di pacificare frange del partito, Cameron ha promesso un referendum sulla permanenza nell’Unione Europea da tenersi prima della fine del 2017. “La decisione dell’esecutivo di istituire un referendum sulla partecipazione all’Unione europea entro il 2017 indica che la politica britannica è più esposta di quanto avevamo previsto all’influenza dei partiti”, riporta l’agenzia. La consultazione popolare rappresenta “un rischio per le prospettive di crescita del settore servizi britannico, per le esportazioni e per l’intera economia”. “La possibile uscita della Gran Bretagna fa anche emergere dubbi sul finanziamento dei deficit”.
“Riteniamo che la partecipazione all’Unione Europea abbia permesso all’economia britannica di attrarre lavoratori qualificati e a basso costo” e secondo l’agenzia il flusso netto migratorio negli ultimi 10 anni “ha consentito alla Gran Bretagna di migliorare le performance economiche e fiscali”.
Moody’s: crescita economica solida ma pesa debito
Lunedì scorso era stata la volta del warning di Moody’s. Nel corso della periodica revisione delle prospettive del Regno Unito, l’agenzia ha messo in guardia che, nonostante la solidità della crescita economica, l’entità del debito rappresenta un fattore di debolezza. Secondo l’agenzia l’aumento del Pil dovrebbe attestarsi al 2,7% quest’anno e al 2,4% il prossimo, trainato da consumi domestici e settore dei servizi ma frenato da esportazioni e manifattura. Oltre al pericolo legato alla permanenza nell’Unione europea, a mettere a rischio il giudizio assegnato alla Gran Bretagna è per Moody’s il processo di decentralizzazione dei poteri.