Reddito minimo, esperimento con poche risorse. Le esperienze in altri Paesi
La nuova versione della legge di Stabilità 2014 approvata dal Senato presenta la novità del reddito minimo, introdotto in forma sperimentale con un contributo di 40 milioni l’anno per i prossimi tre anni.
In cosa consiste?
Il reddito minimo come concepito nella legge di Stabilità 2014 entrerà in vigore in via sperimentale e mirerà a garantire un sostegno minimo per i cittadini che vivono sotto la soglia di povertà.
Il progetto, denominato Sia (Sostegno per l’Inclusione Attiva), prevede lo stanziamento di 40 milioni di euro l’anno per tre anni, in totale quindi verranno distribuiti 120 milioni di euro, cifra molto bassa rispetto a quanto occorrerebbe per assicurare a tutti un reddito sufficiente. Essendo una misura sperimentale sarà applicato solo in alcune aree metropolitane che però ancora non sono state indicate. Se esteso all’intero territorio nazionale andrebbe a gravare sulle casse dello Stato per circa 7 miliardi di euro l’anno.
A chi spetterà? Il punto di partenza potrebbe essere la soglia di povertà assoluta indicata dall’Istat che dipende da diversi fattori tra cui la zona di residenza. Ad esempio per una famiglia con due figli risulta di 980 euro mensili nei piccoli comuni del Sub per salire a 1.400 euro nelle aree metropolitane del Nord. In alternativa potrebbe essere preso in considerazione l’ISEE (indicatore situazione economica equivalente). I fondi dovrebbero essere erogati direttamente dall’INPS in base alla differenza tra il reddito percepito e la soglia al di sotto della quale si considera che vi sia indigenza, quindi non tutti riceveranno lo stesso sussidio.
Come funziona il reddito minimo in altre realtà europee
Il reddito minimo è già applicato in molti Paesi dell’Unione Europea. In Belgio è previsto il Minimax, una rendita mensile individuale del valore di 650 euro mensili. Il ricco Lussemburgo arriva addirittura a 1100 euro mensili, sempre a carattere individuale e non in base al nucleo familiare, la sua denominazione è Revenu Minimum Guaranti.
L’Olanda ha invece un sistema diversificato e quindi c’è il Beinstand che ha misura individuale e un importo di 500 euro mensile accompagnato però da interventi in sostegno di cultura e affitti e poi c’è una misura tutta rivolta agli artisti, il wik, un sussidio ideato per dare agli artisti un reddito che li mantenga liberi ed indipendenti nell’esercitare la loro arte. In Norvegia si chiama invece reddito di esistenza ed è simile per struttura all’Olanda.
La Francia ha un reddito elargito dai 25 anni in poi ed è un’integrazione al reddito di 425 euro per i single e 638 per le coppie più aiuti vari per i figli. La Gran Bretagna invece elargisce tale sussidio dai 18 anni in poi, l’ammontare varia dai 300 euro ai 500 euro mensili e viene elargito a tutti coloro che hanno risparmi inferiori ai 12.775 euro.
Diverse quindi le modalità di accesso a tale sussidio e diverso anche l’ammontare, ma tutti gli interventi sono accomunati dal carattere individuale e non basato sul nucleo familiare.
Le risorse arriveranno dalle pensioni d’oro
La legge di Stabilità indica anche la copertura e in particolare i fondi per il finanziamento del reddito minimo arriveranno dalle pensioni d’oro. Ci sarà un prelievo sui trattamenti pensionistici che superano i 90.000 euro lordi annui e sarà in misura del 6% sulle eccedenze rispetto al reddito indicato. Nel caso invece di pensioni che superano i 193.000 euro annui il prelievo sarà del 18% sempre sulle eccedenze. Una persona con un reddito di 100.000 euro annui pagherà quindi il 6% su 10.000 euro, mentre una persona con 200.000 euro avrà un prelievo calcolato al 18% su 7.000 euro e su 100.000 euro calcolato al 6%.