Notizie Notizie Italia Rcs: calo pubblicità frena i ricavi, rimandata a settembre decisione su cessione libri

Rcs: calo pubblicità frena i ricavi, rimandata a settembre decisione su cessione libri

31 Luglio 2015 07:14
Fumata grigia sul dossier libri. Dal cda di ieri sera di Rcs Mediagroup, che ha approvato i conti semestrali che vedono i ricavi in calo complice il calo della pubblicità, è emerso un rinvio in merito alla possibile cessione della divisione RCS Libri su cui lo scorso mese è pervenuta l’offerta da parte di Mondadori. Il consiglio del gruppo editoriale che edita il Corriere della Sera ha deciso di dare mandato all’amministratore delegato Pietro Scott Jovane per proseguire nella trattativa e nella definizione degli aspetti contrattuali.
Rcs Libri, mandato a Jovane per definizione cessione a Mondadori 
Il via libera alle cessione potrebbe arrivare a settembre. Secondo quanto riportato oggi dal Sole 24 ore l’intesa sarebbe in dirittura d’arrivo con Mondadori disposta a offrire 135 mln di euro anche senza Adelphi, marchio suol quale sussiste la prelazione dei soci di minoranza. 
Intanto RCS ha sottoscritto con Blue Ocean S.r.l. un contratto preliminare di vendita della propria quota di partecipazione del 44,45% in Gruppo Finelco per 21 milioni di euro, che saranno corrisposti al closing della transazione, previsto entro settembre 2015, più un’ulteriore somma pari a 1 milione, legato al verificarsi di alcune condizioni entro il 31 dicembre 2015.
Ricavi scendono a 591,9 mln nel primo semestre 
Prima metà dell’anno con ricavi in calo e margini in miglioramento per Rcs. Nel primo semestre 2015 i ricavi si sono attestati a 591,9 milioni di euro dai 611,1 milioni nel pari periodo 2014 pagando l’andamento dei ricavi pubblicitari, penalizzati dall’andamento di mercato e dal confronto con il 2014 “che beneficiava dell’effetto generato dai Mondiali di Calcio e dalle edizioni speciali di Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport – rimarca la nota di RCS – mentre i ricavi editoriali si mantengono complessivamente stabili, grazie al buon andamento dei collaterali e agli aumenti di prezzo che hanno compensato i trend diffusionali di mercato”. L’ebitda pre oneri e proventi non ricorrenti risulta positivo per 5,1 milioni di euro dai -4,2 milioni nel pari periodo 2014, mentre l’ebitda post oneri e proventi non ricorrenti risulta in miglioramento di oltre 26 milioni. L’indebitamento finanziario netto è pari a 526,3 milioni a fine giugno 2015. 
Il Consiglio di amministrazione ha approvato all’unanimità il Piano Strategico al 2018 che verrà presentato nel mese di settembre.