Rapporti con nuova Ue partono male con risposta Savona a von der Leyen. Incertezza Italia fa impennare spread
Inizia con il piede sbagliato il rapporto tra la neo presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e l’Italia. O meglio, tra von der Leyen (che è stata eletta per un soffio, con i voti del M5S che sono stati decisivi), e Paolo Savona, numero uno della Consob ed ex ministro degli Affari europei del governo M5S-Lega. Tutto nasce dall’intervista che l’ex ministra tedesca rilascia al consorzio di giornali Lena, di cui fa parte anche La Repubblica.
“La Commissione attuale ha deciso di non aprire una procedura d’infrazione – ha detto von der Leyen – La Commissione che presiederò monitorerà molto da vicino la situazione in Italia, così come in altri Paesi. Il nostro obiettivo è di riuscire a investire per stimolare la crescita senza contravvenire alle regole esistenti”.
E’ quella parola “monitoreremo” che, a Savona, proprio non va giù. Il presidente della Consob non fa nulla per nascondere la sua reazione e, in un’intervista a Radio 24, lo dice chiaro e tondo:
“Detta così questa frase che non mi piace -sottolinea- Perchè non deve dire che lei sta monitorando, come se noi avessimo delegato il nostro potere”.
Non fa troppo l’offeso, il numero uno dell’Autorità che vigila sui mercati italiani. Piuttosto, fa il maestro, minimizzando nuovamente la questione del debito pubblico dell’Italia:
“Non mi faccio disturbare da queste affermazioni, sono anch’esse affermazioni politiche perché (von der Leyen) deve dare una risposta a quelli che in Europa pensano che il problema dei conti pubblici italiani sia un problema dell’Europa”.
Non è così, invece, a suo avviso, visto che l’Italia è “un’opportunità su cui l’Europa conta, sia dal punto di vista dell’economia reale, importazioni ed esportazioni, sia dal punto di vista dell’economia finanziaria e quindi protezione del risparmio”.
Intanto lo spread torna a schizzare verso l’alto, riavvicinandosi a quota 200 punti base dopo essere scivolato ieri fino al minimo di 183 punti base, a fronte di un tasso sui BTP decennali scivolato fino all’1,5%, dopo le indiscrezioni su un nuovo piano della Bce.
Prortagoniste le incertezze sulla tenuta del governo, dopo le notizie relative all’inchiesta russa che sta travolgendo la Lega e alla forte tensione tra i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, esplosa in occasione dell’elezione dell’ex ministra tedesca della Difesa alla presidenza della Commissione europea.
Tra l’altro, Reuters riporta che nel mese di maggio, dopo essere saliti nei due mesi precedenti, gli investimenti stranieri nella carta italiana sono scesi di un valore netto di 5,6 miiliardi di euro, a conferma della riduzione dell’esposizione verso l’Italia da parte degli investitori esteri.
Sarebbe tuttavia soprattutto la crisi di governo a essere – per usare quel termine di von der Leyen che tanto non è stato gradito a Paolo Savona – monitorata dagli investitori, vista anche la richiesta di fare chiarezza entro 48 ore che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avrebbe presentato al vicepremier Matteo Salvini.