Rally del Bund, anche i BTP in gran rimonta. Che succede? Avanza spettro recessione con tonfo PMI. C’è chi vede Bce presto in frenata sui tassi
Riscontri decisamente allarmanti per l’economia dell’Eurozona che confermano l’affacciarsi di una possibile recessione. L’S&P Global Eurozone PMI Composite Output Index è sceso a luglio a 49,4 punti dai 52 del mese precedente. Si tratta dei minimi a 17 mesi. L’economia della zona euro è quindi entrata in territorio di contrazione a luglio, secondo primi indicatori di indagine PMI, con produzione e nuovi ordini entrambi cadono per la prima volta dai tempi del COVID-19 lockdown di inizio 2021.
La flessione accelerata della produzione, aggiunge S&P Global, è stata accompagnata da uno stallo della crescita del settore dei servizi poiché è proseguito l’aumento del costo della vita per erodere il vento in poppa della domanda repressa dal pandemia. Il calo più marcato è stato registrato in Germania, dove il Il PMI composito è caduto a quota 48 al minimo da giugno 2020. Sebbene la produzione abbia continuato a crescere in Francia, il ritmo di la crescita è rallentata bruscamente con PMI composito sceso a 50,6 al ritmo di espansione più basso a 16 mesi.
L’indice PMI manifatturiero dell’Eurozona segna a sua volta un’accelerazione ulteriore in territorio di contrazione. La lettura flash di luglio si attesta a 46,1 punti dai 49,3 del mese precedente. Si tratta dei minimi a 26 mesi.
“L’economia della zona euro sembra destinata a contrarsi nel terzo trimestre in quanto l’attività è scivolata in declino a luglio e gli indicatori previsionali suggeriscono che il peggio possa arrivare i mesi a venire”, argomenta Chris Williamson, Chief Business Economist di S&P Global Market Intelligence.
Escludendo i mesi della pandemia, quella di luglio è la prima contrazione del Pmi composite dal lontano giugno 2013.
Recessione frenerà la Bce?
Cosa significa questo anche in ottica di politica monetaria? Tra gli analisti c’è chi vede poco spazio per una striscia di rialzi dei tassi da parte della Bce, che giusto ieri ha apportato il primo rialzo (+50 pb) dal lontano 2011. Il forte calo del PMI composito da 52 a 49,4 indica che le pressioni recessive si stanno diffondendo nell’economia dell’eurozona – taglia corto Bert Colijn, Economista senior di Ing – . Per la Banca centrale europea, ciò conferma la nostra opinione che quest’anno aumenterà solo di altri 50 punti base in totale”.
Ieri la Bce ha posto fine all’era dei tassi negativi nell’eurozona e nello statement di accompagnamento alla decisione l’Eurotower ha riconosciuto che ora sarà completamente dipendente dai dati futuri e determinerà mese per mese di quanto tassi dovranno essere aumentati.
Violenta reazione dei titoli di Stato
I timori che l’economia dell’area dell’euro si stia avvicinando a una fase di forti difficoltà economiche, che potranno acuirsi in caso di stop delle forniture di gas dalla Russia, ha portato oggi gli investitori a comprare a piene mani titoli di Stato, a partirer dai Bund. Il rendimento del decennale tedesco è sceso fino a 1,026%, sui minimi da fine maggio e ben distante dai picchi a 1,76% toccati il 21 giugno scorso.
Acquisti che stanno riguardando anche i BTP nonostante la situazione di incertezza politica. Il rendiemnto del decennale viaggia in area 3,3%, in calo di oltre 30 punti base rispetto ai picchi toccati ieri in scia alle dimissioni di Draghi e all’annuncio Bce su tassi e TPI.
Lo spread Btp-Bund viaggia al momento in area 228.