Rallenta l’inflazione cinese: preoccupano i generi alimentari
Frena la corsa dei prezzi al consumo in Cina. Dopo aver toccato a giugno il valore più elevato degli ultimi tre anni l’inflazione dell’ex Celeste impero ha registrato ad agosto un significativo rallentamento scendendo al 6,2% dal 6,5% di luglio. La lettura, annunciata dal National Bureau of Statistics di Pechino, è in linea con le attese del mercato e mostra come le mosse restrittive messe a segno dalla Banca centrale del Paese stiano centrando gli obiettivi prefissati. Autorità vigili sull’inflazione Economia in piena salute Allarme rosso sui generi alimentari: crescita record per carne di maiale
La stabilità dei prezzi rimane infatti uno dei principali obiettivi delle autorità cinesi. Solo settimana scorsa il premier Wen Jiabao aveva ribadito la necessità di continuare a monitorare l’inflazione perchè rappresenta un potenziale campanello d’allarme per la stabilità socio/economica del Paese. Il premier aveva anche ribadito come non sia auspicabile imporre con la forza il raffredadmento dell’inflazione, preferendo invece attuare graduali manovre di politica monetaria.
La congiuntura economica cinese continua, nonstante le incertezze internazionali, a mostrare una salute di ferro. Ad agosto la produzione industriale ha evidenziato un balzo annualizzato pari al 13,5%, leggermente al di sotto del +13,7% stimato dagli analisti. Gli investimenti in infrastrutture hanno visto una crescita pari al 25% mentre le vendite al dettaglio sono salite del 17%. Il rallentamento dell’inflazione, il primo negli ultimi 4 mesi mostra come le mosse restrittive messe in campo da Pechino non abbiano per il momento intaccato la crescita economica del Paese. Per fine anno, infatti, le autorità stimano una crescita del Pil pari al 9%, in contrazione rispetto al +10,4% registrato nell’intero 2010. Numeri comunque invidiabili per le economie occidentali che, secondo le ultime stime di Ubs, dovrebbero vedere a fine 2011 gli Usa crescere dell’1,6% e l’Unione Europea dell’1,7%.
Uno dei pochi indicatori che catalizza le preoccupazioni delle autorità cinesi e degli investitori internazionali è legato all’andamento dei prezzi dei generi alimentari. Ad agosto si è registrata sì la prima contrazione dallo scorso aprile, ma si conferma un quadro complessivo a dir poco allarmante. I generi alimentari sono cresciuti su base annualizzata del 13,4%; balzo record in particolare per il prezzo della carne suina che ad agosto ha segnato un incremento del 45,5% in soli 12 mesi. Una crescita esponenziale che rischia di mettere in crisi la parte di popolazione più debole, quella rurale, che storicamente fa del maiale l’elemento base della propria dieta.