Quando Elon Musk rideva della concorrenza cinese e ora chiede dazi e barriere commerciali

“Hai visto le loro auto?“: così parlava Elon Musk, ridendo di gusto e con tono di superiorità quando, nel 2011 nel corso di un’intervista per Bloomberg, la giornalista gli aveva chiesto della crescita della concorrenza, il colosso automobilistico cinese BYD Auto da anni specializzato nella produzione di auto elettriche. Il CEO di Tesla sembrava avere le idee molto chiare:
Non penso abbiano dei buoni prodotti. Non sono particolarmente attraenti, la tecnologia non è molto forte e BYD Auto ha dei seri problemi in patria, la Cina.
Negli ultimi giorni, però, le cose sembrano essere cambiate.
Musk cambia rotta, ora le auto cinesi fanno paura
Chi segue da vicino Musk, mantenendo una propria obiettività senza prendere per oro colato qualsiasi dichiarazione dell’uomo più ricco del mondo, è ben consapevole di qual è il modus operandi di Musk: ritenersi invincibile fino a quando la realtà dei fatti non prova a riportarlo nel mondo reale. E per qualcuno che ama definirsi visionario deve essere poco piacevole fare i conti con una realtà ben diversa da quella che ci si era immaginati.
Anche in questo è caso è successo proprio questo. Non sono passati neanche 14 anni da quella risata sardonica, il mondo delle auto elettriche si è evoluto rapidamente e BYD Auto, che già nel 2011 era arrivata negli Stati Uniti e poteva contare su un super investitore del calibro di Warren Buffett, rischia di dare del filo da torcere all’impero di Tesla. E adesso anche Elon Musk sembra essersi reso conto della crescita della concorrenza, al punto da aver iniziato a fare pressioni affinché vengano introdotti dazi e barriere commerciali per tutelare il mercato e le aziende statunitensi, a cominciare da quella da lui guidata.
Tesla verso prezzi competitivi ma la strada è ancora lunga
Il drastico cambio di pensiero è arrivato dopo la pubblicazione dei conti del quarto trimestre del 2023 di Tesla. Musk si è visto costretto ad ammettere che le aziende automobilistiche cinesi “avranno un successo significativo al di fuori dalla Cina”: “Sono estremamente buone. Se non vengono fissate delle barriere, demoliranno tutte le altre aziende automobilistiche nel mondo“.
Musk è rimasto a cullarsi sugli allori per anni, con una manciata di modelli di Tesla dai prezzi proibitivi rispetto alla concorrenza in rapida evoluzione, e ora senza i dazi e i divieti da lui ipotizzati, potrebbe perdere terreno molto velocemente. Già negli ultimi tempi il colosso di Musk aveva provato a ridurre i prezzi dei modelli attuali, ma a fare la differenza saranno modelli di auto elettriche accessibili a più persone possibili e su questo Tesla è ancora molto indietro.
È sempre di ieri la conferma dell’imminente inizio della produzione da parte di Tesla di una vettura economica, una crossover compatta al momento ribattezzata Redwood, con l’obiettivo di aumentare la competitività dell’azienda.
I tempi? Ancora lunghi: secondo Musk il nuovo modello di auto elettrica dovrebbe entrare in produzione nell’azienda di Tesla in Texas nella seconda metà del 2025.