Putin invade l’Ucraina, ‘Europa mai così in pericolo da II Guerra Mondiale’. Azioni KO, petrolio sfonda $100
E’ guerra in Ucraina, con il presidente russo Vladimir Putin che ha annunciato l’attacco nelle prime ore della giornata di oggi: 24 febbraio 2022.
Le borse vanno giù in tutto il mondo, il petrolio segna un rally che porta il Brent a superare la soglia di 100 dollari al barile per la prima volta dal 2014; l’oro rivendica la sua natura di asset rifugio portandosi al valore massimo dall’inizio del 2021, e safe haven si confermano anche i Bund tedeschi e i Treasuries Usa.
Boom dei prezzi del gas naturale che in Europa corrono fino a +40%.
Borse europee ko, con Michael Hewson, responsabile analista di mercato presso CMC Markets UK, che commenta:
“Probabilmente non è esagerato dire che l’Europa non è stata mai così in pericolo dalla Seconda Guerra Mondiale”.
Guerra Ucraina: crypto out, rally commodities
In tempi di guerra non ci si rifugia invece nel Bitcoin (-9%) e nell’Ethereum (-11%). Non è una buona notizia per gli appassionati del mondo crypto, ma anche per qualche economista che, oltre a vedere nel Bitcoin un possibile strumento di hedge contro l’inflazione, magari anche meglio del tradizionale oro, aveva ricordato che in momenti di elevate tensioni geopolitiche la moneta digitale tendeva a performare bene.
Niente Bitcoin-bene rifugio in tempi di guerra reale, invece, a quanto pare: il Bitcoin è colpito dai sell, così come gli altri asset di rischio.
La ricerca dei safe haven asset premia sul forex il dollaro e lo yen, mentre l’euro e le valute legate alle commodities sono sotto pressione.
A proposito di commodities, il costo di tutte le materie prime, dal petrolio al grano ai metalli, continua a salire, con gli investitori che temeno ovviamente l’interruzione delle forniture da parte della Russia, da cui soprattutto l’Europa dipende.
L’Ucraina dal canto suo è un grande paese esportatore di grano.
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Il peggio, come ha spiegato a Bloomberg Kyle Rodda, analista presso IG Markets, è che “praticamente, non c’è nessuno scenario prezzato dai mercati, perché è impossibile scontare a pieno” quanto sta accadendo. “Si tratta sempre delle peggiori circostanze, ma una cosa è prezzare cattive notizie, un’altra è dover prezzare cattive notizie dagli esiti sconosciuti”.
Il mondo si è risvegliato oggi con la notizia più temuta di questi ultimi giorni, settimane, mesi: la decisione di Vladimir Putin di lanciare un’operazione militare contro l’Ucraina.
I presupposti c’erano tutti: pochi giorni fa, con un discorso che aveva azzoppato le speranze di pace, il capo del Cremlino aveva attaccato senza riserve l’Occidente e la Nato, riconoscendo l’indipendenza delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk e annunciando anche l’invio di forze russe nel Donbass, a suo dire, in missione di pace. Una decisione condannata dalla comunità internazionale, che aveva nelle ultime ore portato gli Stati Uniti di Joe Biden a colpire la Russia e l’Europa con sanzioni diverse: tra queste, anche il divieto di accesso dei titoli di stato di nuova emissione da parte di Mosca ai mercati Usa ed europei, con l’intenzione di isolare dal mondo il debito pubblico russo, mettendolo al bando come debito paria.
“Chi, aveva chiesto Biden, “in nome di Dio, pensa di dare a Putin il diritto di dichiarare ‘nuovi Paesi’ quelli presenti nei territori che appartengono ai suoi vicini? Questa è una violazione in flagrante del diritto internazionale, che richiede una risposta decisa da parte della comunità internazionale”.
L’escalation delle tensioni geopolitiche si è confermata inarrestabile nelle ultime ore, con l’appello lanciato ieri dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky : “Vogliamo aderire all’Ue e alla Nato, la risposta al crimine russo sia dura e immediata”, ha detto, definendo le ultime manovre di Mosca “un atto di aggressione contro l’Ucraina, la sua sovranità e la sua integrità”.
Dal canto suo, Putin ha ripetuto ormai come un mantra: “gli interessi della Russia non sono negoziabili”. Convinto che l’Ucraina sia una sorta di costola della Russia in quanto creata dall’Urss. C’è da dire che il discorso con cui aveva riconosciuto l’autonomia delle due repubbliche dei separatisti filo-russi Donetsk e Lugansk aveva messo in evidenza la sua convinzione di vedere l’Ucraina alla stregua di una costola della Russia, o meglio di una creazione dell’Urss: parole che hanno scioccato ulteriormente l’Occidente e l’Ucraina.
Putin: Ucraina creata da Russia comunista e bolscevica
“L’Ucraina moderna è stata creata interamente dalla Russia, più precisamente dalla Russia comunista e bolscevica – aveva detto il presidente russo – Questo processo iniziò immediatamente dopo la rivoluzione del 1917..e grazie al risultato della politica bolscevica, l’Ucraina sovietica è cresciuta, al punto che anche oggi si può dire a ragione che può essere chiamata “l’Ucraina di Vladimir Ilyich Lenin”. Un’adesione del paese alla Nato, ha avvertito Putin, “rappresenterebbe una minaccia diretta alla sicurezza della Russia”.
Tornando ai mercati, la guerra ha ridotto le scommesse sulle strette monetarie della Fed di Jerome Powell: le attese si confermando sempre hawkish ma ora si parla ‘solo’ di sei rialzi dei tassi in Usa nel corso del 2022, ognuno di 25 punti base (i mercati stessi erano arrivati a scontare anche la prospettiva di sette strette).
Jun Rong Yeap, strategist di IG Asia, ha affermato che l’escalation delle manovre russe in Ucraina “scatenerà ulteriori movimenti di risk-off (ovvero di avversione al rischio) sui mercati, verso i safe haven asset. La situazione rimane infatti volatile con le misure di ritorsione che arriveranno dalle potenze occidentali”.
In tutto questo, il timore di uno shock energetico, secondo Yeap, fa sì che “i rischi di un rialzo ulteriore dell’inflazione siano già aumentati”.
Nel complesso, è attesa una maggiore volatilità sui mercati, anche se la storia, ha fatto notare Mahjabeen Zaman, responsabile investimenti di Citigroup a Sidney, ha dimostrato fino a oggi che lo S&P 500 tende a tornare in territorio positivo nei 30-90 giorni successivi allo shock iniziale.
Per ora, la crisi Ucraina lo ha fatto scivolare l’indice S&P 500 in una fase di correzione.
Mercati post attacco Putin: futures DJ -800 punti, petrolio oltre $100
Guardando alle performance dei vari asset: i futures sul Dow Jones hanno perso fin oltre -800 punti, a fronte di un boom dei prezzi del petrolio oltre $100.
Buy sull’oro, con il contratto spot che sale del 2% oltre $1.945 l’oncia, al record dall’inizio del 2021;
I tassi sui Treasuries Usa hanno bucato la soglia dell’1,9%, scendendo fino all’1,87% circa, a fronte dei buy che si sono riversati sui titoli di stato americani, considerati bene rifugio.
Fuga dalla borsa di Mosca, con l’indice azionario russo Rts denominato in dollari crollato fino a -38%
Fuga anche dal rublo, scivolato al minimo record sul dollaro con un tonfo superiore a -10%.
L’euro arretra dello 0,80% circa sul dollaro a $1,1219; il dollarocede sullo yen lo 0,20% a JPY 114,75.
Abbattute dalle vendite le azioni delle società russe quotate alla borsa di Londra: i titoli delle banche controllate da Mosca Sberbank e VTB, insieme a Gazprom e Rosneft sono preda di forti smobilizzi, con Sberbank capitolata fino a -75% e Gazprom -34%.
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in calo dell’1,81% a 25.970,82 punti; Shanghai -1,70%, Hong Kong -3,21%, Sidney -2,99%, Seoul -2,60%.
A Piazza Affari il Ftse Mib affonda del 3,6%, con UniCredit che capitola di quasi -8%. Cede più del 3,5% anche la borsa di Francoforte.