Notizie Certificates Puntare su alcune big di Piazza Affari con un Maxi Cash Collect

Puntare su alcune big di Piazza Affari con un Maxi Cash Collect

31 Ottobre 2023 17:19

Nel 2023 Piazza Affari è tra i migliori listini sia a livello europeo che mondiale con un guadagno di circa il 17% da inizio anno, stabilendo un record in ambito finanziario che costituisce un avvenimento piuttosto insolito per il Belpaese. All’interno del Ftse Mib, il principale paniere di Piazza Affari, troviamo delle realtà virtuose come Stellantis, STMicroelectronics e Telecom Italia che segnano delle performance di tutto rispetto da inizio anno (rispettivamente +32%, +8% e +11%).

Stellantis, ricavi in crescita del 7% nel III trimestre

La casa automobilistica ha alzato proprio oggi il velo sui conti del trimestre luglio-settembre. Stellantis ha archiviato il terzo trimestre del 2023 con ricavi netti in crescita del 7% a 45,1 miliardi di euro grazie “ai maggiori volumi con prezzi stabili, in parte compensati dall’impatto dei cambi”. Un risultato superiore al consensus Bloomberg che indicava un fatturato di 43,3 miliardi. Le consegne consolidate sono, invece, aumentate dell’11% a 1,427 milioni di vetture, con miglioramenti anno su anno in Europa allargata, Medio Oriente & Africa, Nord America e Sud America.

“Oggi, la nostra priorità è mantenere questo slancio raggiungendo valori di redditività e flussi di cassa ai vertici del settore, affrontando le sfide cruciali dell’industria a breve termine e proseguendo con l’elettrificazione e la trasformazione tecnologica. Questa crescita sta dando impulso all’attuazione della nostra strategia Dare Forward 2030”, ha commentato il Cfo di Stellantis, Natalie Knight.

STM, utile III trimestre oltre 1 miliardo di dollari

Sotto i riflettori anche STMicroelectronics che ha annunciato il 26 ottobre scorso i conti trimestrali. La big italo-francese dei chip ha archiviato il terzo del 2023 con ricavi netti pari a 4,43 miliardi di dollari, margine lordo al 47,6%, margine operativo al 28% e utile netto di 1,09 miliardi di dollari o 1,16 dollari per azione dopo la diluizione.

“I ricavi netti del terzo trimestre di 4,43 miliardi di dollari sono stati superiori al punto intermedio delle nostre previsioni sulle attività, e il margine lordo del terzo trimestre del 47,6% è stato leggermente superiore alla guidance”, ha sottolineato Jean-Marc Chery, President & Ceo di STM. “I ricavi netti del terzo trimestre sono aumentati del 2,5% anno su anno. In linea con le attese, la performance nei ricavi è stata trainata prevalentemente dalla crescita che continua del settore Automotive, in parte controbilanciata da ricavi minori nella Personal Electronics”.

Il manager si sofferma poi sulle previsioni. Per il quarto trimestre, il management si attende ricavi netti di 4,30 miliardi di dollari come valore intermedio, in diminuzione anno su anno e rispetto al trimestre precedente di circa il 3%; il margine lordo è atteso intorno al 46%.

Tim, un piano alternativo per un “futuro diverso”

Molto rumore sul fronte della Rete Tim con l’affaire per NetCo che è finito sotto i riflettori. Il colpo di scena è arrivato venerdì scorso a mercati chiusi, con una proposta alternativa a quella vincolante del fondo Usa KKR dello scorso 15 ottobre. Un “piano alternativo” messo in piedi dal fondatore di Merlyn Advisors Alessandro Barnaba, ex di JP Morgan, e da Stefano Siragusa, ex vicedirettore generale di Tim che ha lasciato l’azienda nel dicembre 2022. Una proposta quella chiamata “TimValue” che è stata bocciata dal governo e che ha sollevato non pochi dubbi di fattibilità tra gli analisti.

“Oltre a non avere il supporto del governo e a mancare totalmente di elementi concreti che diano qualche garanzia sulla fattibilità della proposta, il ‘piano’ solleva a nostro avviso forti perplessità anche sulla sostenibilità finanziaria”, commentano gli analisti di Equita.

“Al posto di vendere la rete, Tim deve dismettere le proprie attività regolate e consumer per trasformarsi in un’azienda tecnologica infrastrutturata in grado di offrire soluzioni digitali a valore aggiunto ai propri clienti business e alla pubblica amministrazione grazie alla propria rete”. Questo il punto di partenza del piano alternativo della cordata, secondo la quale “questo piano alternativo favorisce la creazione della rete nazionale sotto la guida strategica di CDP, per difendere gli interessi degli italiani”.

Tim, in una nota ufficiale, ha indicato che “una volta verificata la partecipazione azionaria in capo al fondo proponente, sottoporrà il documento al CdA, che si riunirà il prossimo 3 novembre”. Occasione in cui è stato ribadito che “il progetto NetCo in corso di esame è in linea con il piano approvato all’unanimità dal cda e presentato nel Capital Market Day nel luglio dello scorso anno”. Con una precisazione finale: “In tale quadro, proseguono le attività propedeutiche alle decisioni in ordine alle offerte ricevute dal fondo KKR nel corso delle già programmate riunioni del 3 e 5 novembre”.

Maxi cedola fissa di 17 euro in pagamento a dicembre

Nella nuova serie di Maxi Cash Collect emessi di recente da BNP Paribas troviamo anche il certificato con ISIN NLBNPIT1VGT4 sul basket formato dalle tre big di Piazza Affari che abbiamo citato prima: Stellantis, STMicroelectronics e Telecom Italia. Un prodotto che pagherà un maxi premio iniziale di 17 euro, con data di valutazione 15 dicembre 2023. Per questa emissione, il pagamento della maxi cedola avviene indipendentemente dall’andamento dei due sottostanti.

Successivamente, fino alla scadenza (19 ottobre 2026), il certificato paga un premio trimestrale di 0,80 euro (3,2% annuo) se, ad ogni data di valutazione intermedia, il valore di tutte le azioni che compongono il paniere è maggiore o uguale alla barriera (50% del rispettivo valore iniziale) e proseguirà la sua vita fino alla data di valutazione successiva. Tutti i premi condizionati sono dotati di effetto memoria. In particolare, grazie a questa caratteristica, eventuali premi condizionati non corrisposti nelle precedenti date di pagamento trimestrali verranno pagati alla successiva data di valutazione qualora venissero soddisfatte le condizioni di pagamento della cedola.

Possibilità di scadenza anticipata da marzo 2024

A partire dal sesto mese di vita (aprile 2024), qualora Stellantis, STMicroelectronics e Telecom Italia quotassero al di sopra del valore iniziale nelle date di valutazione trimestrali, il certificato, oltre al pagamento del premio (0,80 euro) con effetto memoria, rimborserà anticipatamente anche l’importo nozionale (100 euro).

Alla scadenza (19 ottobre 2026), se il certificato non è stato liquidato anticipatamente, sono due gli scenari possibili. Se la quotazione di tutte le azioni che compongono il paniere è pari o superiore al livello barriera (50%), il prodotto rimborsa il 100% dell’importo nozionale (100 euro) oltre all’ultimo premio (0,80 euro) e a quelli eventualmente in memoria. Altrimenti, se la quotazione di almeno una delle azioni che compongono il paniere è inferiore al livello barriera (50%), il certificato paga un importo commisurato alla performance del titolo peggiore (con conseguente perdita, parziale o totale, del capitale investito).

I giudizi degli analisti sui titoli del paniere

Il consensus raccolto da Bloomberg sui tre titoli del paniere, che riportiamo nella tabella qui sopra, è sostanzialmente positivo. Quasi la totalità (86,7%) degli analisti che seguono Stellantis consigliano l’acquisto (buy), mentre la restante parte (13,3%) consiglia di mantenere la azioni in portafoglio (hold) e nessuno dice di vendere (sell). Su STMicroelectronics il 68% degli analisti suggerisce il buy, mentre i rimanenti si dividono tra hold e sell. Per quanto riguarda Telecom Italia c’è un sostanziale pareggio tra buy e hold e solo una minoranza suggerisce il sell. Inoltre, il target price medio indica che attualmente questi titoli appaiono sotto-prezzati e dai quali gli analisti si aspettano potenziali upside entro i prossimi 12 mesi.

Questo rende i sottostanti del paniere idonei a strategie con i certificati d’investimento come i Maxi Cash Collect, ovvero per chi ha una visione laterale o moderatamente rialzista su alcuni titoli nel medio e lungo termine per ottenere un rendimento interessante al momento della scadenza anticipata oppure alla naturale scadenza (dopo tre anni).

 

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