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Punta sull’estero l’Italia degli affari

21 Febbraio 2008 16:33

Guarda all’estero l’Italia degli affari. E’ questa la tendenza emersa dai dati della settima edizione dell’Osservatorio sul business travel, presentata come da tradizione alla Bit-Borsa internazionale del turismo, che ha aperto oggi i battenti presso il quartiere fieramilano di Rho.
La ricerca, che negli ultimi sette anni ha puntualmente analizzato con minuziosità il turismo d’affari italiano, ha messo in evidenza come i viaggi d’affari nel corso del 2007 hanno superato i 34 milioni, per una spesa complessiva di 19,9 milioni di euro, registrando una crescita pari al 7,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Un risultato aggregato – come ribadito durante la conferenza stampa – condizionato dalla crescita a doppia cifra nel segmento internazionale (+11,1%), che segnala un vero e proprio boom dei viaggi intercontinentali, con un progresso del 17,7% rispetto al 2006. Performance positive anche verso l’Europa, con un incremento rispetto al 2006 pari al 9,1%. Per quanto riguarda i viaggi nazionali si registra una crescita del 6% dopo la frenata brusca riportata nel corso del 2006.


Se si volge poi lo sguardo ai bilanci delle imprese italiane emerge che nel 2007 la spesa per i viaggi delle imprese con più di nove addetti è stata pari allo 0,9% del fatturato. “Non sono certo cifre piccole”, commenta Andrea Guizzardi, professore di statistica dell’università di Bologna e responsabile dell’Osservatorio. Un dato indicativo sottolineato nella settima edizione dell’Osservatorio sul business travel, svelato oggi alla Bit di Milano. Un quadro che presenta delle differenze da settore a settore: sono infatti i servizi a registrare l’impatto relativo maggiore (+1,9%) complice la maggiore propensione al viaggio di queste attività. Inoltre, la voce “spesa per viaggi” vale in media il 6,3% del costo del lavoro e il 22,4% dell’investimento.


L’indagine ha anche dato ampio spazio all’impiego delle carte di credito. “E’ ormai lo strumento di pagamento principale – spiega Guizzardi – Nel 2003 si registrava una percentuale di utilizzo attorno al 40%, dai dati diffusi oggi emerge che nel 2007 si è arrivati al 54,9% di transizioni”. In particolare, l’utilizzo della carta di credito riguarda soprattutto l’acquisto di voli (39,9%) e di pernottamenti e pasti (37,4%). I limiti di questo strumento? Alcune perplessità rimangono sia da parte del lavoratore sia dell’azienda. Anche i dubbi maggiori sono proprio quelli manifestati dall’azienda, spesso resistia, ad esempio, a fornire un plafond.


Il turismo e la finanza continueranno ad andare a braccetto anche nel 2008. Dopo il forte incremento della spesa registrato lo scorso anno, anche l’anno che è da poco iniziato si preannuncia al rialzo. È questa l’idea maturata per la quasi metà dei responsabili gestione viaggi intervistati nel giugno e nel dicembre del 2007. Pochi i pessimisti: solo il 3% ritiene che ci possa essere una contrazione.