Preview UniCredit tra maxi regalo Orcel e Russia
UniCredit: massima trepidazione sui mercati per i conti di Piazza Gae Aulenti, relativi al quarto trimestre del 2022, che saranno diffusi il prossimo 31 gennaio.
Dal ceo della banca Andrea Orcel buone indicazioni sono arrivate la scorsa settimana, a margine dei lavori di Davos, protagonista della finanza mondiale con il World Economic Forum.
L’amministratore delegato di UniCredit si è mostrato ottimista sullo stesso Pil dell’area euro , a dispetto gli alert lanciati ripetutamente da alcuni economisti sul rischio dell’avvento di una recessione nel corso di quest’anno, a causa dei ripetuti rialzi dei tassi lanciati – e ancora in arrivo – dalla Bce di Christine Lagarde.
Orcel ha mostrato ottimismo anche sul tema dividendi.
Una preview sui conti di UniCredit è stata presentata da Equita SIM, che delinea un quadro più che positivo per la banca italiana.
Preview Equita SIM su conti IV trimestre
“Ci aspettiamo un buon trimestre, guidato da un eccellente andamento dell’NII supportato dal rialzo dei tassi di interesse (EUR 3M +95bps QoQ), che – sul fronte dei ricavi core – più che compenserà un rallentamento delle commissioni (in particolare per quanto riguarda le investment fees)”.
“Per quanto riguarda i costi operativi – si legge nella nota di Equita – ci aspettiamo un leggero incremento YoY (+3%), con le pressioni inflazionistiche che saranno almeno in parte compensate dall’implementazione delle iniziative a piano. Complessivamente vediamo il quarto trimestre con un cost to income C/I ancora a livelli eccellenti in area 50%“.
E ancora:
“Sotto la linea operativa, il CoR (costo del rischio) sottostante – come indicato da recenti dichiarazioni del CEO Orcel – dovrebbe essersi mantenuto anche nel quarto trimestre su livelli particolarmente contenuti. Tuttavia non escludiamo che – alla luce dell’incertezza sull’evoluzione del contesto macro e degli inviti alla prudenza della Vigilanza – UniCredit possa aver optato nel quarto trimestre per maggiori accantonamenti, finalizzati sia a coprire ulteriormente le posizioni in Russia sia ad aumentare lo stock di overlays (c. 1.3bn al 3Q23). Ci aspettiamo quindi un CoR in area 75bps“.
In dettaglio, ecco le voci di bilancio che la SIM milanese stima per UniCredit, relative al quarto trimestre del 2022:
- NII: 3,1 miliardi (+25% su base trimestrale, +29% su base annua), consensus: 3.2bn
- Ricavi totali: 5 miliardi (+4% su base trimestrale, +13% su base annua), consensus: 5.2bn
- Utile operativo: 2,5 miliardi (+25% YoY), consensus: 2.6bn
- LLPs: -0,85 miliardi (76bps), consensus: -0,85bn
- Net Income (utile netto): 0,8 miliardi, consensus: 1 miliardo
- Net Income ex Russia (utile netto ex Russia): 0,9 miliardi, consensus: 1,1 miliardi
UniCredit e il fattore Russia
Complessivamente, riguardo all’intero anno, Equita SIM prevede un utile netto ex Russia a 4,9 miliardi, coerente con la guidance di utile > 4.8 miliardi“.
“A livello di capitale stimiamo un CET1 post distribuzioni > 14.5%, in linea con i target – conclude la SIM – Possibile catalyst positivo, in parte anticipato dalle dichiarazioni del CEO, potrebbe essere una remunerazione superiore ai 3,75 miliardi (c. 13% della capitalizzazione di mercato) distribuiti nel 2022 (a cui noi siamo allineati)”.
“Viene fatto notare che il titolo UniCredit “tratta a valutazioni che continuiamo a giudicare interessanti (2023-24E P/TE = 0.44x-0.40x)”.
Per quanto riguarda le dichiarazioni che Andrea Orcel, ha rilasciato la scorsa settimana da Davos, il ceo della banca ha ammesso che “vediamo incertezza” e che “anticipiamo tutti uno shock potenziale”.
Detto questo, “gli indicatori sono tutti positivi. Lo stock degli NPL sta scendendo e il costo del rischio si sta tuttora comprimendo“.
Sul fronte dividendi, va ricordato che Orcel aveva già promesso di centrare il target di distribuire un payout di un valore superiore ai 16 miliardi di euro, in tre anni, anche in caso di “una recessione severa”. E che ora, è disposto a dare anche di più.
Massima attenzione anche alla strategia di UniCredit in Russia.
“Nell’arco degli ultimi 9 mesi – aveva detto il banchiere alla metà di dicembre – abbiamo ridotto la nostra esposizione sulla Russia del 50% sul cross border e lo abbiamo fatto in maniera razionale e calma senza regalare valore a nessuno. Questo proseguirà, continueremo ad andare avanti in questa direzione”.
“Sulla presenza locale (in Russia) – aveva detto ancora il ceo di UniCredit, presentando la sua view sul 2023 – abbiamo una banca che aveva più di 4.000 persone. Oggi ne sono 3.500 circa. Abbiamo anche lì rifocalizzato la banca, che è principalmente corporate e ha 1.500 clienti di cui 1.250 sono europei”.
Dunque, “noi sì, abbiamo una banca in Russia, ma stiamo sostenendo il disimpegno, e tutte le sfide che hanno 1.500 clienti europei che sono nostri clienti anche nei paesi in cui siamo: stiamo accompagnando questa transizione nella maniera migliore che conosciamo”, aveva sottolineato il numero uno di Piazza Gae Aulenti.
Tra le novità recenti che riguardano la banca, occhio anche all’accordo sul risparmio gestito che UniCredit ha raggiunto con Azimut‘.
Va segnalato infine l’articolo che il Financial Times aveva dedicato alla banca italiana all’inizio di novembre, che faceva riferimento a tensioni tra UCG e la Bce, quando sia la Russia che il caso Mps erano stati citati come motivi delle frizioni.
La questione dividendi era stata citata come altro pomo della discordia, visto l’impegno di Orcel a remunerare gli azionisti della banca con un maxi regalo da 16 miliardi di euro.
Non è un mistero che la Bce abbia già invitato le banche dell’area euro a rivedere i loro piani strategici, in primis l’impatto che potrebbero avere sui loro livelli di capitale. Ma Orcel sbandiera da mesi quello che può essere ritenuto alla stregua di asso nella manica dell’istituto.
Vanno ricordati i numeri della trimestrale precedente, che hanno fatto praticamente la storia di Piazza Gae Aulenti.