UniCredit, dividendi: Orcel pronto a dare di più
Dividendi UniCredit: buone notizie per gli azionisti di Piazza Gae Aulenti sono arrivate dallo stesso ceo della banca italiana, Andrea Orcel.
In un’intervista rilasciata a Bloomberg Television da Davos, presente in occasione del forum World Economic Forum (WEF), Andrea Orcel ha detto di ritenere che UniCredit possa avere spazio per erogare agli azionisti, sia sotto forma di distribuzione delle cedole che con operazioni di buyback, remunerazioni sugli utili del 2022 più alte di quelle del 2021.
Orcel ha detto inoltre che le perdite sui crediti stanno tuttora scendendo, nonostante lo shock economico atteso, provocato dall’inflazione e dal rialzo dei tassi da parte delle banche centrali.
UniCredit: su dividendi Orcel punta più in alto
“Vediamo incertezza, anticipiamo tutti uno shock potenziale, ma gli indicatori sono tutti positivi. Lo stock degli NPL sta scendendo e il costo del rischio si sta tuttora comprimendo“, ha detto Orcel.
UniCredit sarà la prima banca italiana che comunicherà i risultati del 2022 e dell’ultimo trimestre dell’anno, il prossimo 31 gennaio.
Riguardo ai dividendi, Orcel ha ricordato che già in precedenza “le nostre ambizioni relative alla distribuzione del capitale per il 2022 erano in linea o più alte di quelle del 2021″; ora, “in base ai dati che abbiamo a disposizione, relativi ai primi nove mesi, riteniamo che quei numeri possano essere più alti“.
Bloomberg ricorda che UniCredit ha pagato l’anno scorso una remunerazione agli azionisti, sotto forma di dividendi e di buyback azionari, di 3,75 miliardi di euro, pari al 100% dell’utile sottostante del 2021, in linea con la strategia di Orcel, che si incentra in primis sulla distribuzione di capitali agli azionisti.
Orcel ha tra l’altro promesso di centrare il target di distribuire un payout di un valore superiore ai 16 miliardi di euro, in tre anni, anche in caso di “una recessione severa”.
Lo scorso dicembre, in un’intervista rilasciata alla CNBC, Andrea Orcel si era così espresso:
“La velocità di crociera deve restare la stessa e dobbiamo replicare nel 2023 quanto più possibile il 2022. Credo che siamo posizionati per farlo. Nel 2022 de facto abbiamo conseguito tutti gli obiettivi del 2024 o li conseguiremo quando chiuderemo l’anno. La sfida nel 2023 è che li possiamo mantenere”, ha detto Orcel, confermando la sua fiducia in UniCredit.
Il banchiere aveva illustrato il suo outlook per il 2023 parlando anche della presenza della banca in Russia.
Orcel su recessione Europa, Bce e Mps
In questi ultimi giorni, parlando da Davos, dove è in corso il World Economic Forum, Orcel ha affrontato diversi temi, come quelli della recessione in Europa, della Bce e dei tassi, affermando che l’Eurozona potrebbe riuscire a schivare una recessione.
Riguardo all’Eurotower e all’inflazione, il ceo ha detto che “l’Europa è alle prese con un tipo di inflazione diversa rispetto a quella degli Stati Uniti“, in quanto “scatenata principalmente” dalle dinamiche che interessano “l’offerta di energia e di beni alimentari”.
“Di conseguenza – ha aggiunto l’AD di UniCredit – quello che la Bce sta cercando di fare per affrontare l’inflazione è far scendere il resto della domanda, ma ovviamente questo ha un impatto sproporzionato, chiamiamolo così, sull’economia, al di là di queste commodities“.
Alla domanda sul futuro di Mps, Orcel aveva detto già ai microfoni della CNBC di ritenere che “Monte dei Paschi avesse “preso una direzione diversa nella strategia”, aggiungendo che UniCredit, al momento, prosegue la sua strada da sola:
“Hanno aumentato il capitale, stanno razionalizzando la banca, la stanno ristrutturando – ha puntualizzato l’AD di Piazza Gae Aulenti – Stanno facendo un buon lavoro. Quindi devono fare questo, e poi vedremo“.
Così Equita SIM nella nota odierna riassume quanto emerso dalle interviste rilasciate dal numero uno di UniCredit:
“In alcune dichiarazioni lasciate a margine del WEF di Davos, il CEO di Unicredit Orcel ha aperto nuovamente alla possibilità che la remunerazione degli azionisti sugli utili 2022 possa essere superiore a quella riconosciuta lo scorso anno, pari a 3,75 miliardi (di cui 2,6 miliardi attraverso buyback e il resto tramite dividendo)“.
Andrea Lisi di Equita SIM ha ricordato che “già con la presentazione dei risultati terzo trimestre del 2022, UniCredit aveva definito il target di una distribuzione sugli utili 2022 almeno in linea con quelli del 2021, con
un mix tra buyback e dividendo non ancora definito“.
“Nelle nostre stime – ha continuato Lisi – assumiamo un distribuzione di capitale complessiva sostanzialmente in linea con i 3,75 miliardi (13% della market cap) riconosciuti lo scorso anno, di cui 1.7 miliardi nella forma di dividendo (6% yield)”.
Inoltre, “alla luce della significativa dotazione patrimoniale della banca e della dote di overlays a disposizione (c.1.3 miliardi), riteniamo che – nell’attuale contesto di tassi di interesse e in assenza di una recessione profonda – Unicredit possa essere nelle condizioni per raggiungere il target di piano di distribuzione complessiva agli azionisti in area 16 miliardi“.
Andrea Lisi di Equita SIM ha concluso il commento, facendo notare che “Orcel ha anche ribadito che ad oggi non si sono ancora manifestati tangibili segnali di deterioramento e che il CoR continua a ridursi”, e che “il titolo tratta con un 2023/24E P/TE = 0.44x-0.40x (media settore in area 0.5x), con ROTE atteso al 6.5%-8%”.