Preview risultati bilancio Citi, JP Morgan & Co. Con Fed più colomba finiti i bei tempi?
Appuntamento al prossimo 15 ottobre, quando la stagione degli utili Usa entrerà nel vivo con la pubblicazione dei risultati di bilancio dei giganti bancari. A comunicare gli utili relativi al terzo trimestre saranno JP Morgan Chase, Citigroup e Wells Fargo. Il giorno seguente, sarà la volta del bilancio di Bank of America.
Un articolo di Marketwatch fa il punto della situazione, facendo notare come anche lo scenario delle banche americane si stia facendo più difficile: questo, a causa della politica monetaria della Federal Reserve che, per quanto non comparabile a quella super-dovish della Bce, è diventata più espansiva, con un nuovo round di tagli ai tassi. Tagli ai tassi che, come dimostrano le polemiche europee contro Draghi & Co, provenienti soprattutto dal settore bancario, non fanno certo bene alla redditività del settore.
In vista della carrellata dei risultati di bilancio si prevede che, nel terzo trimestre, gli utili degli istituti abbiano dato prova di resistenza, nonostante i tassi di interesse più bassi.
“Ma gli effetti dei tagli della Federal Reserve (sui conti delle banche) dureranno per un periodo esteso di tempo”, si legge nell’articolo.
Per ora la tabella conferma la solidità del settore, visto che, in corrispondenza della linea dei “financials”, titoli finanziari, si nota un segno più (variazione degli utili +1,73% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), che è il secondo più alto dopo quello che interessa il comparto healthcare.
La performance è decisamente migliore, inoltre, rispetto ai settori che si trovano in fondo alla classifica, come i titoli delle società immobiliari (-14%), gli industriali (-20,65%) e gli energetici (-31,58%).
Le stime sono state elaborate tenendo in considerazione le previsioni, a livello aggregato, degli analisti interpellati da S&P Global Market Intelligence.
Tra questi, si mette in evidenza Dick Bove, di Odeon Capital Group che, basandosi sui dati sul settore bancario che la Fed ha pubblicato fino allo scorso 25 settembre, ritiene che “le grandi banche e banche di investimento…pubblicheranno risultati positivi”.
In un report datato 7 ottobre, Bove ha indicato in Citigroup e Morgan Stanley i suoi titoli bancari preferiti. I dati della Fed, rivela l’esperto, certificano però che la crescita dei prestiti al settore immobiliare commerciale ha rallentato il passo, e che in generale i prestiti alle aziende e al commercio sono rimasti fermi. A salire, sono stati invece i prestiti alle società finanziarie non bancarie. “Sembra inoltre che la crescita dei mutui per l’acquisto delle case sia solida”.
Altri analisti confermano una view più cauta sul settore, a causa della politica monetaria più accomodante che la Fed ha deciso di rilanciare, a sostegno dell’economia. Lo scorso 8 ottobre, per esempio, gli analisti del team di Jefferies guidati da Ken Usdin hanno rivisto al ribasso l’outlook sugli utili del 2019 di 23 banche, su un totale di 38 banche: 24 banche su 38 sono stare colpite anche da downgrade sui target price.
Guardando in avanti, inoltre, Usdin ha detto di ritenere che “la crescita stimata degli utili netti diventerà negativa nel 2020, prima di tornare a essere positiva, in modo modesto, nel 2021″.
Usdin ha poi scritti che, “sebbene le valutazioni rimangano attraenti in apparenza (sia in termini assoluti che relativi), le stime sull’eps dipendono dal futuro percorso della Fed sui tassi di interesse, che al momento è incerto”.
Ed ecco l’outlook sull’eps delle dieci principali banche americane, in base alle stime elaborate da FactSet, rispetto all’utile per azione emerso con la pubblicazione dei risultati di bilancio del terzo trimestre del 2018.