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Preview Intesa SanPaolo su conti. Effetto Bce

24 Gennaio 2023 14:56

Intesa SanPaolo attesa al varco dai mercati, con la pubblicazione della trimestrale che avverrà venerdì 3 febbraio.

Equita SIM ha pubblicato la preview sui conti della banca italiana guidata dal ceo Carlo Messina, che ha rassicurato gli azionisti proprio qualche giorno fa riguardo alla sua solidità patrimoniale e all’impegno sui dividendi.

La SIM milanese mette in evidenza l’effetto positivo che il rialzo dei tassi da parte della Bce avrà sulla redditività dell’istituto: un assist che si vedrà anche nei risultati della rivale UniCredit.

Ci aspettiamo che il quarto trimestre del 2022 mostri una marcata accelerazione sul fronte dell’NII (margine di interesse) che beneficerà dal significativo rialzo dei tassi di interesse, a fronte di un costo del funding che nell’ultimo trimestre – come evidenziato anche dagli ultimi dati ABI – dovrebbe aver mostrato solo un leggero incremento”.

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Equita continua, scrivendo nella nota che “dall’altro lato non ci aspettiamo un trimestre particolarmente brillante sul
fronte delle commissioni, sostanzialmente flat su base trimestrale e in calo su base annua principalmente per l’assenza di performance fee a causa dell’andamento dei mercati finanziari”.

E ancora:

Sotto la linea operativa, seppur attendiamo un costo del rischio underlying sostanzialmente stabile, ipotizziamo un incremento degli accantonamenti sia alla luce dell’attività intrapresa dalla banca al fine di ottimizzare i RWA, sia al fine di minimizzare i possibili impatti di un peggioramento dello scenario macro sul 2023. Di conseguenza ipotizziamo un costo del rischio nel quarto trimestre in area 100bps.

Intesa SanPaolo: preview Equita su NII, ricavi, utile & Co.

In dettaglio per il quarto trimestre di Intesa SanPaolo Equita SIM stima:

  • NII (margine netto di interesse): 2,6 miliardi (+9% su base trimestrale, +33% su base annua)
  • Totale ricavi: 5.3 miliardi (+7% su base trimestrale, +7% su base annua)
  • Utile operativo: 2,3 miliardi (+16% su base annua)
  • LLPs (Accantonamenti per perdite su crediti -loan loss provision): 1,2 miliardi (103 punti base)
  • Net Income (utile netto): 0.8bn

A seguito delle nostre stime sul quarto trimestre – sottolinea la SIM milanese – rivediamo l’outlook sull’utile netto del 2022E da 4,5 miliardi a 4,1 miliardi (principalmente per assunzioni più prudenti sul fronte del CoR – costo del rischio), rimanendo comunque coerenti con la guidance di utile 2022 superiore ai 4 miliardi”.

Confermiamo invece sostanzialmente le stime 2023-24 (Net income – utile netto – rispettivamente a 5,5 e 6,3 miliardi)“.

Come riportato nel press release pubblicato sabato – ricordano gli analisti – il CET1 di Intesa SanPaolo – dopo le azioni volte a ridurre i RWA – è atteso per l’anno ad un livello in area 13%, incluso l’impatto del buyback da 1.7 miliardi (4% della capitalizzazione di mercato) sul cui avvio riteniamo il CdA deciderà favorevolmente”.

La nota fa notare infine che “il titolo tratta con un 2023E P/TE = 0.9x a fronte di un ROTE > 12%”.

Alle 15 circa ora italiana, il titolo Intesa SanPaolo sale dello 0,80% circa sul Ftse Mib di Piazza Affari.

Intesa si è confermata alla vigilia regina di Borsa grazie alla precisazioni sul sul CET1 e sui dividendi, arrivate dopo la diffusione di alcuni rumor che avevano gettato ombre sul futuro della banca.

Nelle ultime ore gli analisti hanno ribadito la loro fiducia nella banca con Citi che, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Radiocor-Il Sole 24 Ore, si è così espressa:

Riteniamo il gruppo adeguatamente capitalizzato e ci aspettiamo che il buyback venga realizzato nel corso del 2023, dato che il management ha indicato che i principali fattori che potrebbero fermarlo sono legati a sviluppi macro”.

Dal canto suo, UBS ha scritto che i dubbi sugli asset e sul buyback dell’istituto guidato da Carlo Messina sono “una nuvola in uno scenario che altrimenti sta migliorando”, sulla scia dei rialzi dei tassi di interesse da parte della Bce.

A tal proposito vale la pena di ricordare il giudizio che S&P Global Ratings ha espresso nei confronti delle banche italiane qualche giorno fa.

S&P Global Ratings ha rimarcato di avere un oulook stabile sulle banche italiane, prevedendo un anno 2022 solido a livello di utili, a meno che gli stessi istituti non abbiano deciso nel corso del quarto trimestre di provvedere a un aumento degli accantonamenti per far fronte a quelle perdite sui crediti che potrebbero soffrire se l’ipotesi di recessione venisse confermata. L’agenzia di rating ha sottolineato di rimanere fiduciosa nei confronti delle banche italiane anche in uno scenario peggiore che preveda una recessione.

Citato proprio l’effetto Bce con l’impatto positivo delle strette monetarie sul margine di interesse. Un impatto che dovrebbe più che compensare il potenziale effetto di una eventuale e lieve recessione sugli accantonamenti, che potrebbero aumentare per far fronte allo spettro di nuovi NPL.

Tornando a Intesa SanPaolo, vale la pena ricordare che la banca  ha ribadito più volte che la creazione e la distribuzione di valore rimangono prioritari.

Gli azionisti dell’istituto, a quanto pare, possono essere tranquilli.