Prada: utile 2013 fermo complice super-euro che pesa su ricavi Europa
Utile fermo per Prada nel 2013, penalizzato dalle perdite su cambi. Il rafforzamento dell’euro ha infatti penalizzato i conti 2013 del gruppo del lusso che ha riportato un utile netto di 627,8 milioni di euro, il flebile rialzo dello 0,3 per cento rispetto all’esercizio precedente. prada rimarca come a penalizzare il risulta netto 2013 siano state le perdite su cambi e un maggiore carico fiscale. Il consensus Bloomberg indicava una crescita dell’utile netto 2013 a 656,3 mln di euro.
Il Cda del gruppo guidato da Patrizio Bertelli ha pertanto proposto la distribuzione di un dividendo pari a 11 centesimi di euro per azione, che sarà sottoposta all’approvazione dell’Assemblea degli Azionisti convocata per il prossimo 22 maggio.
Bertelli a febbraio aveva anticipato che la volatilità dei tassi di cambio e le difficoltà del contesto economico in Europa hanno fatto da freno al gruppo nel corso del 2013. L’Europa rappresenta più della metà dei ricavi del gruppo.
Ricavi in crescita dell’8,8% a 3,58 mld
Il gruppo ha riportato ricavi netti consolidati pari a 3.587,3 milioni di euro, in crescita dell’8,8% (a cambi costanti + 13,3%), rispetto a 3.297,2 milioni di euro dell’esercizio 2012. L’ebitda è cresciuto dell’8,6% rispetto al 2012 e ha raggiunto 1.143,2 milioni di euro, mantenendo stabile l’incidenza sui ricavi, pari al 31,9%. Anche l’Ebit si presenta in crescita del 5,6% e si attesta a 939,2 milioni di euro.
Il gruppo ha riportato ricavi netti consolidati pari a 3.587,3 milioni di euro, in crescita dell’8,8% (a cambi costanti + 13,3%), rispetto a 3.297,2 milioni di euro dell’esercizio 2012. L’ebitda è cresciuto dell’8,6% rispetto al 2012 e ha raggiunto 1.143,2 milioni di euro, mantenendo stabile l’incidenza sui ricavi, pari al 31,9%. Anche l’Ebit si presenta in crescita del 5,6% e si attesta a 939,2 milioni di euro.
A livello di aree geografiche Prada ha registrato in Europa una crescita dei ricavi del 4,8%, (+6% a cambi costanti) interamente ascrivibile al canale retail, (+10,9% a cambi costanti). Progresso a doppia cifra nel mercato americano (+10,9%) e in quella dell’Asia Pacifico (+11,4%).