Notizie Dati Bilancio Italia Intesa Sanpaolo: 2013 in rosso per 4,5 miliardi, via tutti asset non-core entro 2017

Intesa Sanpaolo: 2013 in rosso per 4,5 miliardi, via tutti asset non-core entro 2017

28 Marzo 2014 08:00

Intesa Sanpaolo ha archiviato l’esercizio fiscale 2013 con una perdita netta pari a 4,55 miliardi di euro rispetto ai profitti per 1,6 miliardi registrati nel corso del 2012. A pesare una svalutazione prudenziale per 5,8 miliardi di euro nel quarto trimestre e nell’intero 2013. Intesa Sanpaolo ha tuttavia sottolineato in una nota che “i risultati del gruppo nel 2013 riflettono un contesto di mercato difficile e l’attuazione di una politica particolarmente rigorosa e prudenziale”. Confermata la distribuzione di un dividendo “cash” di circa 822 milioni di euro, con 5 centesimi per azione ordinaria e di risparmio.

Nel solo quarto trimestre la perdita è stata di 5,19 miliardi di euro. Complessivamente nel 2013 le rettifiche ammontano a 6,8 miliardi di euro. L’istituto di credito ha voluto sottolineare che l’impairment ha effetti “solo sulle scritture contabili e nessun impatto sul cash-flow, sulla liquidità, sulla solidità patrimoniale e sui coefficienti patrimoniali e nessuna influenza sulla redditività prospettica”.

Dal punto di vista patrimoniale, il Common equity secondo Basilea 3 è salito al 12,3% (10,6% a fine 2012), che equivale a circa 8 miliardi di euro di capitale in eccesso e che corrisponde a un cuscinetto di capitale di circa 11 miliardi per l’asset quality review della Bce. Il Core Tier 1 è ammontato all’11,9% (11,3% con il nuovo trattamento per la deduzione degli investimenti assicurativi in vigore dal 2013) e il Tier 1 al 12,8% (12,2% con il nuovo trattamento. I coefficienti e il cuscinetto di capitale, non tengono conto del beneficio derivante dalla rivalutazione della partecipazione detenuta in Bankitalia, che per Intesa Sanpaolo è pari a 2,55 miliardi di euro.

Intesa Sanpaolo ha presentato anche il piano d’impresa 2014-2017 in cui prevede di raggiungere a fine piano un utile netto a 4,5 miliardi di euro, con un tasso di crescita medio annuo del 38,3%, proventi operativi netti per 19,2 miliardi di euro (+4,1%) e un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 7 miliardi di euro (+29,6%). Atteso inoltre nel 2017 un Rote all’11,8%, un Roe al 10% e circa 10 miliardi di euro di dividendi cash (1 miliardo per il 2014, 2 miliardi per il 2015, 3 miliardi per il 2016, 4 miliardi per il 2017). Ca’de Sass ha annunciato che a partire dal 2016-2017 il capitale in eccesso non utilizzato per iniziative di crescita verrà distribuito agli azionisti. Il Common equity ratio secondo Basilea 3 è atteso al 12,2% nel 2017 e le rettifiche nette su crediti sono viste in calo a 3 miliardi nel 2017 .

L’istituto di credito cederà nell’arco di piano, entro il 2017, l’intero portafoglio di partecipazioni “non core”. Si tratta delle partecipazioni non bancarie, che ammontano complessivamente a circa 1,9 miliardi di valore di libro alla fine del 2013. Nell’ultimo trimestre 2013 era già stata dismessa la partecipazione in Generali (valore di libro di circa 360 milioni) e nel primo trimestre di quest’anno sono già state dismesse le partecipazioni in Pirelli, Sia e Union Life (valori di libro rispettivamente di circa 35, 80 e 145 milioni), per un valore di libro complessivo di circa 620 milioni e una plusvalenza totale di circa 320 milioni.