Intesa Sanpaolo, torna con un nuovo bond AT1 perpetuo. Ecco cosa prevede
Intesa Sanpaolo torna nuovamente sul mercato obbligazionario e lo fa con un bond perpetuo. Il gruppo bancario guidato da Carlo Messina ha annunciato ieri di avere collocato sul mercato istituzionale un titolo obbligazionario subordinato di tipo Additional Tier 1 per 1 miliardo di euro. Prosegue così il momento di fermento nel mercato dei bond , con la stessa Intesa Sanpaolo che un mese fa aveva annunciato un’emissione obbligazionaria dual tranche in euro da due miliardi di euro.
Bond perpetuo, le caratteristiche
Intesa Sanpaolo ha collocato un miliardo di titoli subordinati. Si tratta di titoli a tasso fisso con cedola annua del 7% pagabile semestralmente. I titoli, spiega la banca, sono perpetui con facoltà di rimborso anticipato esercitabile dall’emittente a partire dal 20 maggio 2032 (e successivamente ad ogni data di pagamento interessi). Nel caso in cui la call non venisse esercitata, la cedola verrebbe rideterminata sommando il margine di 435,2 punti base (il cosiddetto reset spread) al tasso Mid Swap a 5 anni.
La risposta degli investitori è stata positiva. Grazie ad una apertura odierna positiva di mercato e “al consolidato apprezzamento del nostro credito, l’emissione ha suscitato da subito interesse da parte degli investitori raccogliendo ordini per più di 2,5 miliardi di euro già nelle prime due ore e mezza dal lancio e raggiungendo il picco di quasi 4 miliardi di euro in fase di chiusura del libro ordini”, spiega Intesa in una nota. Sono state riviste al ribasso di circa 50 punti base le indicazioni di pricing iniziali (7,5% area). “con un restringimento superiore alla media di analoghe operazioni eseguite dall’inizio dell’anno e di prezzare senza premio rispetto al mercato secondario”.
“Il successo dell’operazione dimostra ancora una volta sia l’eccellente qualità del credito di Intesa Sanpaolo che l’apprezzamento da parte degli investitori. Si tratta dell’emissione Additional Tier 1 con la prima data di call più lontana (8 anni) emessa negli ultimi tre anni nel mercato Euro“, ha commentato Alessandro Lolli, deputy cfo e responsabile Group Treasury e Capital Management.
Le richieste
C’è stata la partecipazione di 223 investitori che sono suddivisi: 56% di Fund Managers, 26% di Hedge Funds, 8% di Banks e Private Banks, 8% di assicurazioni e fondi pensione e 2% altro. La distribuzione geografica evidenzia il 37% dal Regno Unito, il 19% dalla Francia, il 17% dall’Italia, il 7% dal Benelux, il 6% dalla Svizzera, il 4% dalla Germania, il 4% dalla Danimarca, il 2% dalla Spagna e 4% altro.
Le banche che hanno partecipato al collocamento sono state, oltre alla Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo, Barclays, BofA Securities, Deutsche Bank, Goldman Sachs International, HSBC, J.P. Morgan and Morgan Stanley.
Il ritorno degli AT1 delle banche europee, la view di Gam
Gli AT1 (Additional Tier 1) solo saliti agli onori delle cronache finanziare poco più di un anno, con la svalutazione di questi strumenti da parte di Credit Suisse (che a un passo dal fallimento è stata salvata dalla connazionale Ubs). E a distanza di circa un anno, Gam si sofferma su questo tipo di obbligazioni. “Non è una sorpresa che il caso degli AT1 di Credit Suisse non abbia segnato la fine di quest’asset class: i rendimenti estremamente interessanti a fronte dei fondamentali molto robusti hanno allontanato l’iniziale sfiducia correlata a perdite intorno all’8%”, segnala Romain Miginiac, head of research per le strategie credit opportunities di Gam Investments, sottolineando che a distanza di oltre un anno gli effetti della crisi sono stati riassorbiti.
L’esperto ricorda che tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 è stato un ottimo periodo per gli AT1 che hanno generato rendimenti a due cifre dall’inizio del quarta trimestre. E continua a vedere gli AT1 come strumenti interessanti, “con un carry elevato e un buon potenziale di rialzo dei prezzi”.
In particolare, da Gam I. segnalano che “con un rendimento dell’8% circa sui CoCo AT1 e spread inferiori a 400 p.b., il mercato delle obbligazioni convertibili contingenti AT1 resta una delle asset class con i rendimenti più elevati nell’ambito del credito liquido”. Inoltre, “gli obbligazionisti possono beneficiare dell’ottima qualità del credito delle banche europee, con una redditività strutturalmente più alta e la protezione di un capitale in eccesso elevato”.