Notizie Notizie Mondo Porsche: valutazione vicina a quella di VW per la quinta IPO maggiore di sempre in Europa. Replicherà il successo clamoroso di Ferrari?

Porsche: valutazione vicina a quella di VW per la quinta IPO maggiore di sempre in Europa. Replicherà il successo clamoroso di Ferrari?

22 Settembre 2022 18:00

Negli ultimi anni si sono quotate in Borsa diverse case automobilistiche di lusso come Ferrari e Aston Martin che sono state quotate con esiti molto diversi. Se da una parte la quotazione di Ferrari è stata un successo clamoroso, dall’altra il destino di Aston Martin è prossimo al declino ed è già capitato nella storia di questo storico marchio automobilistico britannico.


Ora è arrivato il turno di Volkswagen che mette in vendita il suo marchio sportivo Porsche e in tal senso il primo giorno di quotazione (IPO) è previsto per il prossimo 29 settembre.

Una lunga storia

Un motivo di particolare interesse dell’IPO di Porsche secondo gli analisti di BG Saxo è data dalla struttura proprietaria dell’azienda che è simile ad un labirinto: la Volkswagen possiede il marchio Porsche e la produzione automobilistica, ma a sua volta è di proprietà della famiglia austriaca Porsche-Piech.
La storia di questa particolare struttura proprietaria è iniziata con la privatizzazione della Volkswagen nel 1960 quando sono state emanate leggi secondo cui qualsiasi azionista con più del 20% avrebbe avuto il veto su qualsiasi decisione. Da allora, il governo tedesco ha mantenuto il 20,1% e quindi il controllo su Volkswagen. Ma nel 2005 Porsche SE (la holding della famiglia Porsche) ha iniziato ad accumulare una partecipazione in Volkswagen e nel 2006 ne controllava il 25,1%, mentre nell’ottobre del 2008, Porsche SE ha annunciato di aver acquisito il 42,6% con opzioni per un altro 31,5% poiché voleva salire al 75% per consolidare la posizione di cassa di Volkswagen nel suo bilancio. Successivamente nel 2011, Porsche e Volkswagen si sono fuse e Porsche AG è stata qualificata come una filiale di Volkswagen AG.

I dettagli dell’IPO

Nel prospetto dell’IPO si precisa che Porsche AG dividerà il suo capitale sociale in due parti da 455,5 milioni azioni ciascuna, tra ordinarie e privilegiate (per un totale di 911 milioni di azioni, un riferimento al sul suo iconico modello di auto).
La classe di azioni che sarà quotata sulla borsa di Francoforte con il simbolo del ticker P911 è quella privilegiata che non ha diritto di voto ma ha diritto ad un dividendo di 0,01 euro per azione in più rispetto alle azioni ordinarie.
Volkswagen prevede di vendere il 25% più una quota di Porsche AG a Porsche SE trasmettendo così alla famiglia Porsche il diritto di blocco delle minoranze.
Inoltre, Volkswagen prevede di vendere il 25% delle azioni privilegiate sul mercato grazie alla notizia secondo cui l’offerta è già stata pienamente sottoscritta nell’intera fascia di prezzo da € 76,50 a € 82,50 con Qatar Investment Authority, il Sovereign Wealth Fund norvegese e T. Rowe Price già coinvolte nell’IPO.

La fascia di prezzo indicata porta la valutazione di Porsche AG a 75 miliardi di euro, un valore vicino a quello di mercato di Volkswagen pari ad oggi a 91,6 miliardi di euro. Questi numeri rendono la IPO di Porsche AG potenzialmente la quinta IPO più grande nella storia d’Europa.

Secondo gli analisti di BG Saxo, Volkswagen vende al pubblico azioni di Porsche AG per raggiungere due obiettivi; da una parte ridurre lo sconto di valutazione sulle azioni Volkswagen dalle partecipazioni incrociate e dall’altro sbloccare maggior valore da un marchio di lusso qual è Porsche.
Inoltre, l’offerta pubblica raccoglierà capitale per aiutare la Volkswagen a diventare completamente elettrica nel prossimo decennio. In tal senso la Volkswagen dovrebbe raccogliere circa 19,5 miliardi di euro dall’IPO in cui promette di pagare circa 9,6 miliardi di euro in un dividendo speciale entro l’inizio del 2023.

I fondamentali

Porsche è un’azienda ben gestita che nel 2021 ha generato 33,1 miliardi di euro di ricavi con un utile operativo di 5,3 miliardi di euro e nel primo semestre del 2022 i ricavi di Porsche sono cresciuti dell’8%, con una forte generazione di cassa di 3,9 miliardi di euro, un ottimo risultato considerando la generale debolezza dell’industria automobilistica; ma comunque inferiore a Ferrari, che ha visto i suoi ricavi crescere del 17,3% su base annua e 24,9% a/a rispettivamente nel primo e nel secondo trimestre.
La domanda principale per i potenziali azionisti di Porsche è se la società possa compiere una transizione green di successo per diventare completamente EV preservando o addirittura espandendo i margini. È chiaro quando si confronta Porsche con Ferrari che c’è spazio per miglioramenti ed un potenziale vantaggio se Porsche dovesse migliorare le sue operazioni ed espandere ulteriormente il suo marchio. Volkswagen ha promesso che le sinergie continueranno ad esistere tra il gruppo Volkswagen e Porsche, ma per il futuro successo di Porsche crediamo che la chiave sia una sua maggiore autonomia.

I rischi

Uno dei rischi chiave assoluti per il titolo Porsche è la crescente crisi del costo della vita, con il livello d’inflazione che preoccupa sia in Europa che negli Stati Uniti, con l’aumento dei costi energetici che sta riducendo il reddito disponibile in Europa. Il settore più a rischio, a causa del calo della domanda durante questo periodo difficile, è il settore dei beni di lusso in cui si trova la casa automobilistica.
Porsche si trova chiaramente nella fascia alta con vendite fino all’1% del reddito e della distribuzione della ricchezza e potrebbe anche ridurre significativamente i propri consumi durante la crisi energetica e inflazionistica in corso. Poiché gli acquirenti di Porsche sono individui facoltosi, è ragionevole ipotizzare che il calo dei mercati azionari e obbligazionari possa avere un notevole impatto sul sentiment tra l’1% più ricco del mondo. Un altro rischio per Porsche è dato da uno scenario in cui l’Euro torni a crescere, cosa che ridurrebbe il valore delle vendite internazionali e la sua competitività all’estero. La guerra in Ucraina o i nuovi focolai di Covid possono avere, infine, un impatto sulle catene di approvvigionamento e sulla domanda di vetture Porsche.