Notizie Notizie Italia Popolare Vicenza: domani l’assemblea tra rabbia dei soci e ultimatum Bce

Popolare Vicenza: domani l’assemblea tra rabbia dei soci e ultimatum Bce

4 Marzo 2016 11:15
La Popolare di Vicenza si appresta a vivere una giornata caldissima. Domani a Gambellara sono attesi circa 10 mila soci della banca veneta che dovranno approvare la trasformazione in Spa, l’aumento di capitale da 1,75 miliardi di euro e la quotazione a Piazza Affari. Tutti passaggi obbligati, pena l’arrivo della Vigilanza e il probabile commissariamento. “Francoforte è stata molto chiara nel sottolineare che la banca è a un bivio: per salvaguardare l’autonomia ed evitare interventi della vigilanza c’è una sola strada, quella della trasformazione in Spa e dell’aumento di capitale con Ipo. Non esiste un piano B“, dichiara l’Ad Francesco Iorio in un’intervista a Il Sole 24 Ore.
I soci non hanno scelta quindi e dovranno subire una perdita monstre legata alla svalutazione delle azioni, che non erano quotate. A fine 2014 il prezzo dei titoli era stato fissato a 62,50 euro, sceso poi a 48 euro nell’aprile mentre il recesso “fittizio” per i soci che non aderiranno alla trasformazione della banca è stato fissato a 6,30 euro. Si tratta di una perdita di valore di circa l’87% rispetto ai 48 euro dell’aprile scorso, senza contare che in fase di Ipo il prezzo dell’azione molto probabilmente scenderà ancora. 
I numeri della banca parlano da soli: il 2015 si è chiuso con una maxi perdita di 1,4 miliardi di euro e con un Core Tier 1 pari al 6,65%, ben al di sotto del 10,5% richiesto dalla Bce. Dopo l’aumento di capitale, secondo le stime della banca, il coefficiente patrimoniale dovrebbe salire al 12 per cento. In caduta libera la raccolta diretta che a fine 2015 si è attesta a 21,9 miliardi di euro contro i 30,3 miliardi dell’anno prima: una fuga di ben 8,4 miliardi di euro.
La Popolare di Vicenza tenta quindi di voltare pagina rispetto al passato, che sarà anche giudicato dalla magistratura visto che vi è un’inchiesta in corso. La maxi ricapitalizzazione, infine, oltre agli 1,5 miliardi di euro inizialmente previsti prevede anche una tranche da 250 milioni che serviranno come incentivo per la sottoscrizione da parte dei soci e per stabilizzare il titolo dopo l’aumento.