Notizie Notizie Italia Pirelli non coglie assist di Brembo, Tronchetti: nessun progetto di fusione

Pirelli non coglie assist di Brembo, Tronchetti: nessun progetto di fusione

1 Aprile 2020 13:09

Si è spenta presto l’euforia di inizio seduta su Pirelli, che al giro di boa di giornata cede oltre il 3% in area 3,16 euro. Il titolo Pirelli era arrivato fino a +4% in avvio sulla scia della novità nell’azionariato. Brembo ha infatti annunciato di essere entrata nel capitale del colosso dei pneumatici con una quota pari al 2,43% del capitale di Pirelli. Brembo, che ha acquistato il 2,2% in Pirelli più un ulteriore 0,2% acquistato dalla controllante Nuova FourB, precisa che ha deciso di investire in Pirelli adottando un approccio non speculativo e di lungo periodo. Sempre ieri il miliardario cinese Niu Yishun avrebbe comprato a termine (2023) il 5% di Pirelli da ChemChina. “Per Pirelli pur essendo positivo l’arrivo di nuovi azionisti stabili non escludiamo sia il preludio a qualche operazione straordinaria in un periodo di crisi macro e codi timori che abbiamo già espresso in passato sul trend del price-mix”, commenta Equita SIM.

La mossa a sorpresa di Bombassei

Un investimento che, considerando la media dell’ultima settimana di Pirelli (3,4 euro) si aggiora intorno ai 75 milioni per Brembo. Una cifra che sarebbe di poco superiore a alla cifra del dividendo complessivo, di 70 milioni di euro, che il gruppo guidato da Alberto Bombassei ha sospeso lo scorso 21 marzo.

Brembo ha così deciso di comprare azioni Pirelli anziché fare buy-back (nonostante il titolo abbia perso il 37% dal 6 febbraio). Equita SIM sottolinea come la struttura finanziaria di Brembo resta solida (2020E debt to EBITDA 0.7x, ovvero 0.2x ex-IFRS 16) mantenendo la flessibilità per eventuali acquisizioni come più volte ipotizzato (potendo investire fino a 1 mld).

L’ipotesi fusione Pirelli-Brembo

Tra i possibili scenari c’è quello di una fusione Brembo-Pirelli, ipotesi già circolata in passato. L’unione tra le due realtà potrebe dare molte sinergie a livello di costi.

Le due aziende insieme, rimarca un articolo odierno di Repubblica, ridurrebbero la leva sotto le due volte, ottimizzando i flussi di cassa in tempi in cui è indispensabile avere tutta la flessibilità possibile anche per fare nuovi investimenti. Brembo a fine 2019 presentava 515,2 milioni di margine operativo e 346,2 milioni di debito; Pirelli invece aveva 1,3 miliardi di margine e oltre 3 miliardi di passività.

Assumendo la fusione ai prezzi attuali di borsa (2020E PE Pirelli 10x e Brembo 13x) la famiglia Bombassei scenderebbe al 22%, Camfin (Tronchetti) al 6% e ChemChina al 27% (Brembo ha il meccanismo del voto doppio per long-term shareholders, ma entra in vigore a maggio 2021); le sinergie, rimarca Equita SIM; sarebbero essenzialmente sul lato commerciale e costi centrali; il debt to EBITDA sarebbe 2,2 volte.

Le parole di Tronchetti

Marco Tronchetti Provera, ad di Pirelli, ha commnetato così l’ingresso di Brembo: “Ha deciso in modo autonomo un investimento, non lo vedo come una mossa ostile”. Tronchetti Provera ha rimarcato che non c’è alcun progetto di fusione tra Pirelli e Brembo. “Il percorso di business di Pirelli prosegue immutato – aggiunge Tronchetti che attraverso Camfin detiene l’11%di Pirelli – . Il rafforzamento dei soci italiani e cinesi avvenuto negli ultimi mesi e l’ingresso di nuovi soci come Brembo confermano la bontà del lavoro fatto in questi anni”.