Notizie Notizie Italia Pirelli, titolo scatta post Marco Tronchetti Provera. Alla Mtp più del 20% del capitale

Pirelli, titolo scatta post Marco Tronchetti Provera. Alla Mtp più del 20% del capitale

9 Gennaio 2024 10:52

Il titolo Pirelli scatta oggi a Piazza Affari dopo la mossa di Marco Tronchetti Provera che, attraverso la sua holding Camfin, e con due operazioni distinte, ha aumentato la quota detenuta nella società della Bicocca a circa il 20,58% del capitale.

L’annuncio è arrivato nella serata di ieri, lunedì 8 gennaio 2024, con un comunicato congiunto diramato dalla stessa Marco Tronchetti Provera Spa (MTP) e da Camfin.

Sono state così confermate le anticipazioni de Il Sole 24 Ore, che aveva parlato di una doppia operazione per portare la partecipazione di Pirelli in possesso di Camfin e Mtp Spa a salire dal 14% al 20% circa.

Pirelli e il made in Italy blindato da Golden power con governo Meloni

Nella nota, diramata da Camfin e Mtp Spa nella serata di ieri, lunedì 8 gennaio, a mercati chiusi, si legge che i cda di Marco Tronchetti Provera & C. S.p.A. (Mtp Spa), di Camfin S.p.A., di Camfin Alternative Assets (CAA), di Longmarch Holding S.r.l. e di Longmarch Holding Hongkong Ltd riuniti in data odierna, “hanno deliberato due operazioni che portano Camfin e MTP SpA a rafforzare la partecipazione in Pirelli”.

“In seguito a tali operazioni la catena di controllo che fa capo a MTP SpA – recita il comunicato – detiene una quota complessiva pari a circa il 20,58% di Pirelli, rinsaldando così il ruolo di Camfin e MTP SpA qualiazionisti stabili e ribadendo la fiducia e l’impegno nel sostenere i progetti industriali di Pirelli”.

Chiaro il significato dell’operazione, volta a blindare i soci italiani presenti nel capitale di Pirelli, già blindata contro la Cina lo scorso anno dal governo Meloni con l’esercizio del golden power sul colosso degli pneumatici. Una decisione che era stata commentata da più parti.

In particolare, il Financial Times aveva affrontato più volte il dossier Pirelli con diversi articoli.

In quello pubblicato all’inizio di giugno ‘Pirelli is in peril’: Pressure rises over Chinese grip on Italian tyremaker il quotidiano britannico riassumeva le tappe della saga del gruppo italiano, facendo riferimento a quel giorno del 2015 in cui l’Italia si era risvegliata apprendendo che uno dei “gioielli del suo settore manifatturiero”, ovvero Pirelli, era stato venduto dal tycoon Marco Tronchetti Provera al gigante cinese ChemChina per un valore di 7,7 miliardi di dollari.

Già da allora politici e investitori avevano palesato in modo chiaro il timore che la tecnologia di Pirelli potesse essere trasferita al gruppo cinese, che oggi è controllato dal campione di casa Sinochem.

All’epoca Tronchetti Provera aveva difeso la vendita, “che – ricorda l’FT – gli aveva permesso di rimanere al comando della così nota “Prada of tyres”.

Con il passare del tempo, l’orgoglio per quella transazione si era tramutato tuttavia nell’amarezza di un rimorso, nel bel mezzo, scriveva il Financial Times, di tensioni che crescevano tra i soci italiani e il colosso chimico cinese SinoChem.

Il governo Meloni, tutto proteso a farsi paladino del made in Italy, annunciava così alla metà di giugno l’esercizio del Golden Power su Pirelli, allo scopo di approntare una rete di misure complessivamente operanti a tutela dell’autonomia della società e del suo management nonché a protezione delle tecnologie e delle informazioni di rilevanza strategica possedute dalla Società.

Con la mossa il governo italiano faceva sì che la holding Camfin, controllata dall’Ad di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, avesse il diritto di nominare il prossimo Ceo e quattro membri del Cda.

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Le due operazioni con cui Tronchetti Provera ha fatto la grande mossa

Le due operazioni che hanno permesso a Tronchetti Provera e alla holding Camfin della catena di controllo di salire nel capitale di Pirelli sono le seguenti.

Da un lato, MTP SpA, mediante aumento di capitale, ha rilevato una partecipazione che tramite meccanismi statutari, garantisce il controllo di Longmarch, veicolo che faceva capo alla famiglia cinese Niu.

Una mossa che ha garantito il controllo da parte di Marco Tronchetti Provera della società Longmarch e, dunque, del 3,68% che il gruppo detiene in Pirelli.

MTP SpA assume il controllo di Longmarch, titolare del 3,68% di Pirelli“, si legge infatti nel comunicato, che rimarca come questa operazione – disciplinata da un accordo sottoscritto in data odierna tra CAA, Camfin, LMHK, Longmarch e MTP SpA (‘Accordo’) – sia basata “sulla partnership ventennale tra il dottor Tronchetti Provera e l’imprenditore cinese Mr. Niu ed è coerente con le originali previsioni degli accordi sottoscritti nel 2020 tra Camfin e Longmarch (‘ISA 2020’ poi modificato il 30 giugno 2021 ‘ISA 2021’), che prevedevano l’impegno di Longmarch a negoziare in buona fede un accordo riguardante il conferimento del 3,68% di Pirelli nel gruppo Camfin”.

Con l’altra e seconda operazione Camfin Alternative Assets, controllata da Camfin, ha acquistato il 2,8% di Pirelli.

L’acquisto della quota è avvenuto “in virtù della delibera del CdA di Camfin comunicata al mercato lo scorso 19 settembre 2023 che ha autorizzato l’acquisto di azioni Pirelli fino a un massimo del 5% del capitale di Pirelli entro un anno dalla delibera”.

“L’acquisto – si legge ancora nella nota della società di Marco Tronchetti Provera – è stato finanziato tramite un aumento di capitale di CAA pari a 125 milioni di euro, incluso sovrapprezzo, sottoscritto per 17,3 milioni di euro da Camfin e per 107,8 milioni di euro da Longmarch”.

L’intesa implica che, “al termine di tale operazione, CAA (Camfin Alternative Assets), trasformata in società a responsabilità limitata, resterà, tramite meccanismi statutari adottati nel contesto dell’operazione in virtù dell’accordo, controllata al 51% da Camfin e partecipata al 49% da Longmarch”.

Nell’ambito della complessiva operazione di rafforzamento, il Consiglio di Amministrazione di Camfin ha deliberato di proporre all’assemblea di estendere dal 30 giugno 2026 al 30 giugno 2030 la data dalla quale sarà possibile per gli azionisti richiedere lo scioglimento di Camfin stessa.

Lo scioglimento, ove richiesto, potrà avvenire mediante attribuzione proporzionale delle azioni Pirelli detenute da Camfin ai soli soci A (MTP SpA, Intesa Sanpaolo S.p.A. e Unicredit S.p.A.), mentre i restanti soci potranno esercitare il recesso mediante liquidazione in contanti.

Più Italia nel capitale della Bicocca. Quel patto con Brembo

Si rafforza così con la mossa di Tronchetti Provera il peso dell’Italia in Pirelli.

Il comunicato ha reso noto di fatto che il patto di consultazione per il voto nell’assemblea Pirelli con Brembo e Next Investments relativo al 6% di Pirelli detenuto dal gruppo bergamasco è rimasto invariato, sottolineando come tale patto preveda “l’impegno di Brembo di adeguare il proprio voto a quello di Mtp spa-Camfin, dopo essersi consultati sugli argomenti posti di volta in volta all’ordine del giorno dell’assemblea ordinaria e/o straordinaria di Pirelli”.

Il titolo Pirelli, sulla scia delle indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore, aveva chiuso la sessione di ieri di Piazza Affari già all’insegna di forti buy, in rialzo di più del 3%, a quota 4,984 euro.

La mossa annunciata da Tronchetti Provera dà oggi una ulteriore spinta alle azioni Pirelli che, alle 10.30 circa ora italiana, scattano di oltre il 4%, superando la soglia dei 5 euro e portandosi a 5,186 euro circa.

Il comunicato ha precisato che al termine del lock up di due anni sulle quote Longmarch e CAA, gli statuti prevedono (qualora tale vincolo non fosse prorogato) che:

  • MTP SpA possa esercitare il diritto di prelazione nel caso in cui LMHK voglia cedere la propria partecipazione in Longmarch
  • Camfin possa esercitare il diritto di prelazione nel caso in cui Longmarch voglia cedere la propria partecipazione in CAA.

In caso di vendita, laddove non fosse esercitata la prelazione da parte di MTP e di Camfin, resterebbero comunque immutate le altre previsioni statutarie e, pertanto, il controllo di MTP SpA su Longmarch e di Camfin su CAA almeno fino al 30 giugno 2030.

In caso di recesso, possibile a partire dal 30 giugno 2030, di LMHK da Longmarch e di Longmarch (su indicazione di LMHK) da CAA, MTP SpA e la sua controllata Camfin potranno corrispondere al recedente una somma di denaro o, in alternativa, a loro discrezione, una porzione di azioni Pirelli.

Dall’accordo emerge anche l’impegno di LMHK a non compiere alcun acquisto, diretto o indiretto, di altre azioni Pirelli, senza il preventivo consenso di MTP SpA: un consenso che, a partire dal 15 aprile 2024, non sarà necessario per acquisti fino al 3% del capitale sociale.

In caso di acquisto di azioni Pirelli rappresentanti il 3% del capitale sociale di Pirelli, le parti negozieranno in buona fede ogni possibile accordo relativo all’eventuale conferimento di tale partecipazione in Longmarch, fermo restando che anche in tale ipotesi sia mantenuto il controllo di Longmarch da parte di MTP SpA.

La nota di Marco Tronchetti Provera & C.  Spa menziona chiaramente quanto stabilito dal governo Meloni:

Il patto parasociale sottoscritto in data 16 maggio 2022 con China National Chemical Corporation Ltd, China National Tire and Rubber Corporation Ltd., CNRC International Ltd, Fourteen Sundew S.à r.l., Marco Polo International Italy S.r.l. (congiuntamente ‘Gruppo Sinochem’) contenente alcune prescrizioni relative alla governance di Pirelli come aggiornato per tenere conto di quanto disposto dal DPCM adottato in data 16 giugno 2023, con cui il Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali ai sensi della normativa del D.L. n. 21/2012 (‘Decreto Golden Power’) allo scopo di approntare una rete di misure complessivamente operanti a tutela dell’autonomia di Pirelli e del suo management, nonché a protezione delle tecnologie e delle informazioni di rilevanza strategica possedute da Pirelli.