Piazza Affari scatenata grazie a Pmi Cina e sboom contagi Italia, Eni (+5%) e FCA in forte recupero
Avanti a spron battuto Piazza Affari nell’ultima seduta di un mese alquanto difficile sui mercati. A dare fiato al rally dei mercati è il buon dato giunto dalla Cina con il sorprendente recupero dell’attività manifatturiera: l’indice Pmi manifatturiero della Cina di marzo è tornato in fase di espansione, attestandosi a 52 punti, ben superiori ai 45 punti attesi. A febbraio, il dato era capitolato al minimo record di 35,7 punti.
Sponda anche i riscontri decisamente confortanti dall’Italia, secondo l’ultimo bollettino della Protezione Civile i nuovi contagiati si sono dimezzati nelle ultime 24 ore e le persone guarite sono state 1.590, il numero più alto dall’inizio dell’emergenza nel paese. Secondo l’Istituto Einaudi la fine dell’emergenza è abbastanza vicina con il traguardo di zero nuovi contagi in tutta Italia che dovrebbe essere raggiunto tra poco più di un mese.
Eni sfrutta rally del petrolio, risalgono le banche
Il Ftse Mib sale così del 2,34% a quota 17.267 punti. Tra i singoli titoli spicca l’oltre +5% di ENI che si giova del rimbalzo del petrolio dai minimi pluriennali aggiornati ieri. In recupero anche le banche con +3,2% per Banco BPM, mnetre le due big Intesa Sanpaolo e Unicredit salgono entrambe del 2% circa.
Bene FCA (+3,79%) con il suo ceo Mike Manley che si è decurtato lo stipendio del 50% per tre mesi e il gruppo chiederà ala maggior parte dei dipendenti nel mondo non ancora impattati da riduzione di orario o ammortizzatori sociali di accettare un differimento temporaneo del 20% dello stipendio.
Tra le big si muove bene anche Enel (+1,99% a 6,50 euro). Equita Sim rimarca che nel virtual roadshow effettuato con 55 investitori italiani il feedback fornito dal ceo Starace dal cfo De Paoli evidenzia una bassa esposizione al COVID-19 nel breve termine e la conferma del dividendo.
In rialzo anche Prysmian (+1,43%) che ha deciso di ridurre il dividendo a 0,25 euro per azione, vale a dire la metà di quello originariamente proposto. Il Cda valuterà l’eventuale distribuzione del restante 50% del dividendo in relazione all’evoluzione dello scenario e degli effetti dell’emergenza coronavirus. Prysmian ha rassicurato circa la sua capacità di generare flussi di cassa e di sostenere una equilibrata politica di dividendi nel lungo periodo.