Piazza Affari risale la china, non Italcementi. Lo stop pdz in Egitto è uno smacco per gli analisti
Che il gruppo della famiglia Pesenti potesse incontrare seri problemi in Egitto, dove la domanda di cemento potrebbe soffrire in scia alle fragorose proteste contro il governo Mubarak, era dato scontato. L’Egitto, infatti, è attualmente una delle aree più profittevoli per Italcementi, che vanta nel Paese magrebino la leadership a livello di market share (22%) generando circa il 30% dell’Ebitda dell’intero gruppo. Ma la situazione col passare delle ore si sta facendo sempre più drammatica. “La nostra maggiore preoccupazione per Italcementi – ha segnalato Intermonte il 28 gennaio – è che i prezzi potrebbero rimanere sotto pressione nel 2011”.
Il broker ha ipotizzato una flessione nei prezzi in Egitto del 6%, che implicherà un calo del 22% nell’Ebitda di Italcementi realizzato nel Paese nordafricano. Per questo motivo “abbiamo abbassato le nostre stime 2011 a 189 milioni di euro dai precedenti 213 milioni”. Per quanto riguarda l’Ebitda 2011 di gruppo le previsioni di Intermonte sono passate a 811 milioni da 843 milioni, sotto il consensus che indica invece 881 milioni di euro. Inoltre, la domanda di cemento in Egitto potrebbe soffrire proprio nell’anno in cui sta arrivando la nuova capacità produttiva (+17% nel 2011) dopo la vendite di nuove licenze avvenuta lo scorso anno. Intermonte ha mantenuto quindi una view cauta sulle operazioni di Italcementi durante il 2011, anche per “i costi energetici che cresceranno probabilmente del 10% e per lo scarso utilizzo degli impianti nei mercati maturi”. Gli analisti hanno tagliato la raccomandazione sul titolo del gruppo della famiglia Pesenti a underperform dal precedente neutral, con il target price portato a 5,5 da 6 euro.