Notizie Notizie Italia Piazza Affari rimbalza dai minimi trascinata da banche e Telecom. Eni paga downgrade da Hsbc

Piazza Affari rimbalza dai minimi trascinata da banche e Telecom. Eni paga downgrade da Hsbc

25 Luglio 2012 10:17

Dopo tre sedute in ribassi vigorosi, dove l’indice Ftse Mib è scivolato sui minimi storici, Piazza Affari (Ftse Mib +1,5% a 12.550 punti) tenta il rimbalzo trascinata dai titoli del comparto bancario e da Telecom Italia, che nelle ultime sedute ha sofferto tantissimo per le notizie in arrivo dal Brasile. La Borsa di Milano, almeno per oggi, sembra non guardare le cattive notizie arrivate da Germania, con l’indice Ifo di luglio che si è attestato a 103,3 punti mentre le attese indicavano 104,5 punti, e dalla Cina, con il Fmi che ha ridotto le stime di crescita del Paese asiatico per il 2012 a +8% dal precedente +8,25 per cento.
 
Si è raffreddata per il momento la tensione che, nei primi scambi di giornata, si era riversata prepotentemente sul mercato secondario dei titoli di Stato dove lo spread Btp-Bund era schizzato fino a 546 punti base. In questo momento il differenziale si attesta in area 520 punti base e il rendimento del bond decennale italiano si è riportato sotto il 6,5%, ma resta su livelli che ricordano lo scorso novembre, ovvero il periodo del cambio a Palazzo Chigi.

A livello di singoli titoli gli acquisti si concentrano sulle banche, che nei giorni scorsi hanno pagato moltissimo la risalita dello sprea: Ubi Banca guadagna quasi il 6% a 1,943 euro, Intesa SanPaolo il 3,8% a 0,912 euro, Monte dei Paschi il 3,4% a 0,162 euro, Unicredit il 3,4% a 2,41 euro, Banco Popolare il 3% a 0,832 euro. Bene anche gli altri titoli della sfera finanziaria: Mediolanum avanza del 3,5% a 2,272 euro, mentre Generali mostra un progresso di quasi il 3% a 8,805 euro.

Si riprende Telecom Italia (+3,2% a 0,629 euro) che resta in attesa degli sviluppi brasiliani. Sul finire della scorsa settimana Anatel, l’authority brasiliana delle tlc, ha deciso di bloccare la vendita dei nuovi piani tariffari delle tre maggiori società di telefonia mobile che operano nel Paese carioca: Tim Brasil, controllata di Telecom Italia, Oi e Claro. Di contro Eni lascia sul parterre circa 1 punto percentuale a 15,11 euro in scia al downgrade di Hsbc che ha portato la raccomandazione sul Cane a sei zampe a neutral dal precedente overweight.