Notizie Notizie Italia Piazza Affari positiva: Berlusconi l’ha scampata alla Camera, non per gli economisti

Piazza Affari positiva: Berlusconi l’ha scampata alla Camera, non per gli economisti

14 Dicembre 2010 15:43

Borse europee miste nel pomeriggio. Londra segna +0,47% a 5.888 punti, Francoforte -0,09% a 7.022, Parigi +0,13% a 3.897 punti, Madrid -0,03% a 10.147. Milano non indietreggia: si muove in territorio positivo, in rialzo dello 0,55% a 20.748 punti. La crisi di governo in salsa tricolore è scampata e gli operatori tirano un sospiro di sollievo. Silvio Berlusconi ha vinto la sua battaglia in una due giorni da stratega. Il Cavaliere continuerà a governare. L’agguato finiano è andato a vuoto. Il presidente del Consiglio, come atteso, questa mattina ha ottenuto la fiducia del Senato. Su 309 presenti di cui 308 votanti, i voti a favore del governo sono stati 162, quelli contrari 135, gli astenuti 11.

 

Il quorum necessario era 155. Tutti assenti i sei senatori a vita. Anche alla Camera dove la votazione è stata sul filo di lana, l’ha spuntata. Con il pallottoliere in mano: la fiducia è, infatti, passata con  314 voti a favore, 311 contrari. “Bunga bunga Piazza Affari”, commenta scherzosamente qualcuno all’estero nelle sale operative. Eppure gli scricchiolii avvertiti a Palazzo Chigi non saranno facilmente messi in fondo al cassetto a prendere polvere. Comunque sia andata, il teatrino della politica non è piaciuto ad alcuni economisti.

 

“Il dato di fatto è solo uno: il governo ha perso forza e adesso si tratta di capire da qui in poi cosa potrà succedere”, spiega Chiara Corsa, economista di Unicredit a Finanza.com. “Berlusconi potrebbe decidere, come ha detto subito in prima battuta, di rimanere al suo posto, di andare avanti con una maggioranza molto risicata che appena ci sarà un nuovo test importante potrebbe essere in grado di governare, ma con molta difficoltà, oppure Berlusconi potrebbe decidere di andare ad elezioni anticipate. Se si dovesse arrivare a questa situazione – prosegue l’esperta – i mercati inizierebbero ad interrogarsi su che tipo di parlamento potremmo avere. Le chances di arrivere ad uno stallo politico sono molto elevate”.

 

Al di là del fattore politico, Chiara Corsa pone l’accento sul fatto che nella mente degli investitori l’Italia è valutata su un altro terreno: quello delle politiche fiscali. “In questo senso”, segnala l’economista di Unicredit, “nessuno mette in dubbio che il rigore fiscale possa venir compromesso da un eventuale nuovo governo. Questo è il punto forte dell’italia, questo costituisce il baluardo dall’incertezza politica”. Allungando lo sguardo oltre il target inseriti nella Legge finanziaria, “è evidente che un Paese con un governo debole avrà più difficoltà nel portare avanti le riforme strutturali di cui necessità, ma dubito che i mercati decideranno di concentrarsi troppo su questo argomento”.

 

“Quello che conta – ribadisce – è il consolidamento fiscale, che non viene messo in discussione e che allontana l’Italia dall’essere paragonata agli altri periferici, come Irlanda, Grecia e Portogallo che devono fare i conti con situazioni molto distanti da Roma”. “Il mercato sta scontando che la maggioranza c’è e regge con il voto inaspettato di tre membri di Fli che hanno permesso al governo di arrivare alla fiducia, dice Matteo Regesta, strategist di Bnp Paribas a Londra.

 

“Abbiamo una forte credibilità: lo stock debito è elevato, ma siamo in un circolo virtuoso: in una crisi molto grave come quella attuale europea siamo riusciti a tenere il bilancio primario in ordine in quanto c’è stata una forte serietà fiscale. A fine novembre l’Italia è stata sotto attacco speculativo sul rischio contagio, ma di fatto va detto che da un lato la politica molto conservativa e prudente del ministro dell’Economia Giulio Tremonti dall’altra situazione del sistema bancario italiano porta ad essere il nostro Paese in uno stato molto migliore rispetto agli altri periferici”.

“Nonostante abbia avuto la fiducia il governo, l’instabilità politica rimarrà molto alta probabilmente in Italia”, osserva infine Fabio Fois di Barclays Capital in un breve abstract raccolto da Finanza.com. “Berlusconi – avverte – continuerà a soffrire della mancanza di una maggioranza stabile alla Camera. L’incertezza politica ha comunque prodotto una legge finanziaria ma questo non salverà i mercati, che rimarranno molto sospettosi”.