Notizie Notizie Italia Piazza Affari, il nuovo portafoglio di Equita: più UniCredit e Nexi

Piazza Affari, il nuovo portafoglio di Equita: più UniCredit e Nexi

3 Dicembre 2024 16:50

Il mese di dicembre è partito bene per i mercati azionari che non abbandonano la strada rialzista percorsa a novembre.  Iniziato con le elezioni Usa e il trionfo di Donald Trump, novembre ha visto, però, una notevole sovraperformance degli indici americani rispetto agli altri principali mercati. Contrastati, invece, gli indici italiani, che durante hanno visto la ripresa dell’M&A nel settore bancario/asset management, con l’Opa di banco Bpm su Anima e quella di Unicredit su Banco Bpm. In particolare, il Ftse Mib che è sceso dell’1,3% penalizzato dai titoli esposti ai consumi (Campari, Moncler, Amplifon), tecnologia (STM, che fornito messaggi prudenti sulla partenza del 2025 con i risultati del terzo trimestre) e alcuni titoli bancari con peso rilevante nell’indice (Unicredit post annuncio dell’Opa su Banco). Di segno opposto l’indice delle mid-small cap (+2,3%). A fare il punto su quello che è accaduto a novembre sui mercati e a guardare in prospettiva Luigi De Bellis, co-responsabile dell’ufficio studi di Equita, presentando il nuovo Monthly report dal titolo “L’elefante nella stanza“.

Mercati: Equita conferma “view neutrale/leggermente positiva view”

Equita conferma una view neutrale/leggermente positiva sui mercati azionari, in attesa che alcuni catalyst acquisiscano maggiore visibilità e si concretizzino in Europa, dove gli indici trattano oggi a valutazioni decisamente più contenute rispetto a quelli americani. Tra i fattori chiave la sim milanese indica quattro aspetti: una Bce che potrebbe attuare tagli ai tassi più significativi del previsto; nuovi stimoli in Cina; la possibilità di un cessate il fuoco tra Russia-Ucraina; il cambio di leadership in Germania, con allentamento delle regole fiscali e nuovi stimoli all’economia.

Non hanno dubbi da Equita  sul fatto che  Trump  sarà “l’elemento cruciale”, con effetti legati a interventi su commercio, deregolamentazione, politica fiscale e immigrazione difficili da prevedere nella loro portata. Con le banche centrali che dispongono di ampi margini per tagliare i tassi e iniettare liquidità nel sistema al fine di finanziarie i crescenti deficit pubblici, e considerando la prospettiva di un’economia che evita la recessione, continuiamo a ritenere l’azionario una migliore protezione rispetto all’obbligazionario.

Secondo De Bellis, un taglio dei tassi Bce più aggressivo, unito ad un miglioramento atteso dei Pmi manifatturieri e imminente lancio del fondo dei fondi nella prima parte del 2025, dovrebbero supportare le mid-small cap italiane (P/E 2025 = 10,8 volte, con crescita EPS 2025 del +8% su base annua e a sconto del 18% rispetto alle mid-small europee).

UniCredit e Nexi, ecco cosa accade in portafoglio

Nel portafoglio raccomandato di Equita, il peso dell’investito rimane invariato al 93,5% (rispetto a un peso neutro del 90%). “Restiamo costruttivi sui finanziari (fondamentali attesi solidi anche nel 2025 e accelerazione della crescita delle commissioni che compenserà il calo dell’Nii, tra i nostri preferiti: UniCredit, Banca Mediolanum, Mediobanca, Fineco, Bper), leggermente sovrappeso del settore petrolifero (tra i nostri preferiti: Eni, Tenaris, Maire), leggermente sottopeso sulle utilities (tra i nostri preferiti: Enel), selettivi sugli industriali (tra i nostri preferiti: Interpump, Iveco), e neutrali nel settore lusso (tra i nostri preferiti: Moncler)”, spiegano gli analisti.

E tra i singoli titoli Equita aumenta il peso nel portafoglio principale di 50bps su Nexi, considerando la sostenibilità del free cash flow (700-800 milioni di euro nel 2024-25) e del deleverage (vs. 3x nel FY23) e valutazioni attraenti. Stessa mossa su UniCredit (è stato aumentato il peso nel portafoglio principale di 50bps) per ripristinarne il peso dopo la debole performance del mese precedente. “A nostro avviso, UniCredit è ben posizionata per continuare a riportare una solida performance anche in un contesto di tassi meno favorevole, si caratterizza per multipli compressi, offre una remunerazione attraente e mantiene elevata opzionalità sull’utilizzo dell’excess capital.