Notizie Notizie Italia UniCredit: arriva la conferma su Generali, quota al 4,1%. “No interesse strategico”

UniCredit: arriva la conferma su Generali, quota al 4,1%. “No interesse strategico”

2 Febbraio 2025 15:23

UniCredit detiene una partecipazione di circa il 4,1% nel capitale sociale di Generali, acquisita nel tempo sul mercato. Sono passate da poco le 14:30 di oggi, quando il gruppo bancario guidato da Andrea Orcel in una breve nota conferma le anticipazioni di ieri sera de “Il Sole 24 Ore” sulla quota detenuta nel Leone di Trieste.

La nota ufficiale di UniCredit

“La quota è un puro investimento finanziario della banca che supera in modo significativo le sue metriche di rendimento e ha un impatto trascurabile sul Cet1”, si legge nella nota diffusa nel pomeriggio nella quale si indica che “una quota addizionale pari a circa lo 0,6% è detenuta come sottostante dell’ordinaria attività per i clienti e relative coperture”.

Con una precisazione conclusiva: “UniCredit non ha un interesse strategico in Generali e rimane pienamente concentrata sull’esecuzione del piano UniCredit Unlocked, sull’offerta di scambio in corso su Banco BPM e sull’investimento in Commerzbank”.

Nella serata di ieri è iniziato il tam tam di voci per l’irruzione di Andrea Orcel nel Leone di Triestre. Una mossa a sorpresa che arriva in un momento in cui il gruppo assicurativo è finito sotto i riflettori dopo l’assalto di Mps a Mediobanca (gruppo che a sua volta detiene una partecipazione pari a circa il 13% in Generali), con una rete di intrecci che porta a Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin (famiglia del Vecchio). Quest’ultimi dallo scorso novembre hanno fatto il loro ingresso in Mps e sono azionisti di Generali.

Per Generali, che ha presentato solo qualche giorno fa il piano industriale che prevede dividendi generosi per i soci, il mese di gennaio è iniziato con l’affaire Natixis. Masse gestite per 1,9 miliardi e ricavi per 4,1 miliardi: questi i numeri del colosso del risparmio gestito che nascerà dalla joint venture tra Generali e Natixis (gruppo BPCE).

CommerzBank e Banco Bpm: i fronti aperti di Orcel

Intanto per UniCredit i due principali fronti, aperti nella seconda parte del 2024, sono quello su CommerzBank e quello su Banco Bpm. 

Andrea Orcel ha letteralmente scatenato il risiko bancario. Tutto è iniziato con l’annuncio dello scorso 11 settembre, quando ha rilevato una quota del 9% nel gruppo bancario tedesco, ora guidato da Bettina Orlopp. Da allora il gruppo di piazza Gae Aulenti ha gradualmente aumentato la sua presa su Commerz che a gennaio ha etichettato come “ostile” l’approccio del gruppo italiano.

In un recente articolo dal titolo “Unpacking Italy’s M&A Wave Sweeping UniCredit to Monte Paschi” Bloomberg News ha ripercorso le ultime tappe più significative.  Novembre è stato un mese a dir poco intenso, con diversi protagonisti in campo e molte storie che si sono intrecciate. Il 6 novembre Banco Bpm lancia l’Opa su Anima, una settimana dopo c’è la mossa del Tesoro su Mps. Il governo colloca una quota pari al 15% della banca senese, in un accordo che è apparso sin da subito “pilotato” per rimodellare il sistema bancario italiano. Banco Bpm, Anima e le famiglie Caltagirone e Del Vecchio tra gli acquirenti. Famiglie che hanno aumentato poi il controllo in Mps, un passaggio cruciale in vista dei risvolti e degli annunci di inizio 2025.

È il 25 novembre quando sul mercato arriva la nuova sorpresa targata Orcel: UniCredit annuncia un’offerta all-share del valore di circa 10,1 miliardi di euro per rilevare Banco Bpm.

Gennaio inizia con Banca Ifis che lancia un’offerta su Illimity di Corrado Passera, vede poi Generali con Natixis nel risparmio gestito, e storia di questi giorni l’assalto di Mps a Mediobanca (con molti che indicano in Generali ‘l’oggetto del desiderio’).

Viste le premesse e come viaggia spedita la macchina del risiko, c’è da restare alla finestra per non perdere il prossimo annuncio.