Notizie Notizie Italia Piazza Affari chiude in deciso rialzo, bene il comparto bancario. Ok Eni dopo i conti

Piazza Affari chiude in deciso rialzo, bene il comparto bancario. Ok Eni dopo i conti

27 Aprile 2012 15:42

La Borsa di Milano ha chiuso la seduta in deciso rialzo dopo una mattinata difficile per via del downgrade della Spagna da parte di Standard & Poor’s. Il listino milanese ha dato segni di miglioramento dopo l’asta del Tesoro, che ha collocato Btp a 5 e 10 anni per complessivi 5,94 miliardi di euro. Il rendimento del buono decennale è salito al 5,84% dal 5,24% dell’emissione precedente. Piazza Affari ha accelerato nel pomeriggio, con lo spread che si è riportato sotto quota 400 punti base, nonostante i segnali contrastanti arrivati dagli Stati Uniti: il Pil Usa del primo trimestre 2012 ha mostrato un rialzo del 2,2% (attese erano per un +2,5%), mentre la fiducia dell’Università del Michigan di aprile si è attestata a 76,4 punti, meglio del consensus (75,8 punti). In questo quadro il Ftse Mib ha guadagnato l’1,85% a 14.778 punti, mentre il Ftse All Share è avanzato dell’1,83% a quota 15.808.
 
Il comparto bancario si è ripreso dopo la frenata di ieri: Popolare di Milano ha guadagnato il 6,86% a 0,367 euro, Ubi Banca il 3,42% a 2,722 euro, Banco Popolare il 2,45% a 1,129 euro, Unicredit il 2,06% a 3,076 euro, Intesa SanPaolo l’1,75% a 1,166 euro. Bene anche il Monte dei Paschi (+7,54% a 0,264 euro) nel giorno dell’assemblea che ha nominato Alessandro Profumo alla presidenza e il nuovo Consiglio di amministrazione. Il presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini, come riportato dalle agenzie di stampa ha dichiarato che il piano industriale di Rocca Salimbeni verrà rivisto per venire incontro alle richieste della European Banking Authority (EBA), senza però ricorrere a nuovi aumenti di capitale.
 
Finmeccanica, dopo il -4% di ieri, ha mostrato un rialzo del 2,36% a 3,296 euro. Secondo quanto riportato oggi da diversi quotidiani nazionali, il ministro Corrado Passera sarebbe a favore della continuità dell’attuale amministratore delegato, Giuseppe Orsi. “Noi riteniamo che questa possa essere una soluzione logica anche alla luce delle difficoltà legate allo sviluppo del piano industriale che deve essere portato avanti nei tempi previsti”, hanno commentato gli analisti di Intermonte. Acquisti su Eni (+2,17% a 16,92 euro) che ha archiviato il primo trimestre con un utile netto in crescita del 42% a 3,62 miliardi di euro. Il risultato del colosso di San Donato è stato favorito dalla ripresa della produzione in Libia e dal rialzo del prezzo del petrolio.

All’indomani dei conti Fiat (+0,59% a 3,76 euro) è stata declassata da Standard & Poor’s che ha ridotto il rating del Lingotto da BB a BB-. Sotto i riflettori Terna (+0,93% a 2,808 euro), che avrebbe presentato al Governo un piano alternativo per l’acquisto del 28% di Snam rispetto all’acquisto diretto da parte della Cassa Depositi e Prestiti. Il piano, come riportato da diversi organi di stampa, comporterebbe l’acquisizione da parte di Terna dell’intera quota di Snam per 3,5 miliardi di euro, utilizzando in parte il cash disponibile e finanziandosi attraverso un’operazione di leaseback fino a 2 miliardi di euro di parte della rete, ovvero una cessione con patto di riacquisto ad investitori finanziari. Tutto questo senza che il gruppo guidato da Flavio Cattaneo ricorra ad un aumento di capitale. Il piano di Terna dovrebbe generare sinergie per 110 milioni di euro, che creerebbero valore per 1 miliardo di euro.