Piazza Affari chiude con un bilancio negativo una settimana al cardiopalma
Piazza Affari mette fine a una settimana sull’ottovolante con una chiusura in deciso ribasso che porta ampiamente in negativo il saldo dell’ottava.
In settimana l’indice Ftse Mib ha lasciato sul terreno il 7,85% in una serie di vorticosi alti e bassi, al termine dei quali il grafico settimanale dell’indice assume un aspetto totalmente erratico.
Seguendo questo copione, nell’ultima sessione settimanale la Borsa di Milano ha perso l’euforia che aveva caratterizzato la seduta di giovedì, quando i listini avevano beneficiato dell’inaspettato taglio dei tassi da parte della Bce e della cancellazione del referendum greco sul piano di aiuti dell’Ue. L’indice Ftse Mib ha ceduto il 2,66% a 15.346 punti, mentre il Ftse All Share è arretrato del 2,36% a quota 16.203.
Sui listini italiani ha pesato soprattutto l’esito emerso dalla riunione dei G20 a Cannes, con i grandi della Terra che hanno focalizzato il loro interesse proprio sul Belpaese.
Durante la conferenza stampa finale del G20 di Cannes, Herman Van Rompuy ha dichiarato che l’Italia “ha invitato il Fondo monetario internazionale a valutare ogni trimestre l’attuazione delle misure”. La prossima settimana, ha ribadito José Manuel Barroso, sarà in programma una missione Ue a Roma. L’Italia resta quindi “sorvegliata speciale” dalle istituzione europee e le prossime settimane saranno cruciali per il futuro del governo Berlusconi. Inoltre, non si sono placate le tensioni sull’obbligazionario. Lo spread tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco è tornato in area 450 punti base, con un rendimento pari al 6,30%.
Il comparto bancario è finito ancora una volta nel mirino delle vendite: Unicredit ha ceduto il 6,55% a 0,777 euro, Popolare di Milano il 5,97% a 0,366 euro, Intesa SanPaolo il 4,81% a 1,127 euro, Monte dei Paschi il 4,73% a 0,304 euro, Banco Popolare il 3,51% a 0,99 euro, Ubi Banca l’1,92% a 2,656 euro. Il Financial Stability Board ha identificato 29 banche sistemiche. Tra queste figura anche Unicredit. L’Ad dell’istituto di piazza Cordusio, Federico Ghizzoni, ha dichiarato che non vi è l’aumento di capitale sul tavolo del prossimo Consiglio di amministrazione, in agenda il 14 novembre. In casa Unicredit un elemento di incertezza è rappresentato principalmente dalla possibilità o meno di contabilizzare i 3 miliardi di euro di cashes nel Core Tier 1. Per quanto riguarda Intesa SanPaolo, Giuseppe Guzzetti, presidente della fondazione Cariplo, ha ribadito l’impegno del consigliere delegato di Ca’ de Sass, Corrado Passera, di pagare il dividendo al termine dell’esercizio in corso.