Notizie Notizie Italia Telecom Italia: le voci d’interesse francese muovono il titolo, attesa per la trimestrale

Telecom Italia: le voci d’interesse francese muovono il titolo, attesa per la trimestrale

4 Novembre 2011 10:56

Telecom Italia è tornata sotto i riflettori del mercato alla vigilia della settimana dei conti. A rilanciare l’attenzione sul colosso italiano delle telecomunicazioni ci ha pensato un articolo de “Il Mondo”. Secondo il settimanale, la francese Vivendi avrebbe presentato un’offerta a Telefonica per rilevare il 46% detenuto dalla compagnia spagnola in Telco, la holding che controlla Telecom Italia. “L’uscita di Telefonica da Telco potrebbe cambiare l’assetto in Sud America aumentando il valore speculativo di Tim Partecipacoes se Telecom valutasse eventualmente la cessione (improbabile ad oggi)”, sottolinea Equita.


Il gruppo francese, che ha già smentito le voci su un possibile interessamento per la quota di Telefonica in Telco, sta comunque spostando il proprio business verso le telecomunicazioni. Un cambio di rotta certificato dall’acquisto da Vodafone del 44% di Sfr, il secondo operatore tlc in Francia, ora posseduto al 100%. In Brasile, dove Telecom controlla Tim Brasil, Vivendi è presente attraverso Gvt, un gruppo attivo in 97 città carioca e nelle regioni di Rio de Janeiro e San Paolo.
 
Per gli analisti di Intermonte “un’uscita di Telefonica da Telco non è da escludere, tuttavia riteniamo poco probabili operazioni che coinvolgano direttamente Telecom Italia e quindi le azioni ordinarie. Alla luce di queste considerazioni abbiamo consigliato ieri di preferire le azioni di risparmio”. A Piazza Affari il titolo Telecom Italia sente le indiscrezione e mostra un progresso dell’1,30% a 0,889 euro.


Gli investitori sono inoltre in attesa dei conti relativi al terzo trimestre, che verranno diffusi giovedì 10 novembre. Secondo il consensus Thomson Reuters, Telecom Italia dovrebbe riportare risultati in crescita: i ricavi sono previsti a 7,5 miliardi di euro rispetto a 6,77 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, l’Ebitda è visto a 3,15 miliardi da 2,74 miliardi mentre l’utile netto dovrebbe crescere a 737 milioni dai precedenti 662 milioni di euro. Un miglioramento è atteso anche sul mercato domestico, il tallone d’Achille del gruppo guidato da Franco Bernabè, che potrebbe presentare una flessione del 4-5% dopo il -7% del secondo trimestre 2011.