Notizie Valute e materie prime Petrolio: scendono le stime sui consumi 2012

Petrolio: scendono le stime sui consumi 2012

10 Febbraio 2012 18:22

L’Agenzia internazionale dell’Energia e l’Opec tagliano le previsioni sulla crescita della domanda di greggio nel 2012. Secondo gli ultimi report pubblicati dalle due organizzazioni la crisi del debito europea e le conseguenti misure di austerità penalizzeranno l’economia globale ed indeboliranno la domanda di petrolio.

L’IEA (International Energy Agency), che oggi ha pubblicato l´Oil Market Report, prevede che la domanda di greggio nel 2012 salirà a 89,9 milioni di barili al giorno, +0,8 milioni (+0,9%) rispetto all’anno precedente. L’incremento delle richieste è stato tagliato di 0,3 milioni di barili rispetto al rapporto pubblicato a gennaio come conseguenza della revisione al ribasso della crescita economica globale dal 4 al 3,3%.

Ieri era invece stata la volta dell´organizzazione che raggruppa i Paesi esportatori di greggio che nel suo report mensile (MOMR, Monthly Oil Market Report) aveva ridotto la stima sull’incremento della domanda nell´anno corrente da 1,06 milioni a 940 mila barili di petrolio al giorno (+1 milione nel 2011). Il dato 2012 è ora pronosticato a 88,76 milioni di barili, contro gli 87,82 milioni del 2011.

Anche in questo caso il calo delle richieste è attribuibile al rallentamento della crescita globale che dal +3,6% del 2011 è attesa al 3,4%. In particolare l’Opec ha tagliato il dato relativo l’Eurozona, il cui Pil, secondo le stime diffuse ieri, nel 2012 segnerà un calo dello 0,2% (+0,2% nel report di gennaio).

Wti atteso in quota 100$
Per quanto riguarda i prezzi, martedì scorso l’EIA, l´Agenzia statistica del Dipartimento dell’Energia americano, nel suo Short-Term Energy Outlook ha pronosticato che la quotazione media del petrolio statunitense, il WTI (West Texas Intermediate), nel 2012 si attesterà in area 100 dollari il barile, quasi 6 dollari in più nel confronto con il 2011.

“In assenza -si legge nel report- di strozzature dal lato dell´offerta ci aspettiamo un graduale rafforzamento dei mercati nel 2012 e nel 2013, quando la crescita dei consumi dovrebbe sovraperformare l´incremento dell´output nei Paesi non facenti parte dell´Opec”.

Lo spread Brent-Wti torna sopra i 20$
Nelle ultime sedute lo spread tra i due benchmark, l’europeo Brent e lo statunitense Wti, è tornato a crescere portandosi ai massimi degli ultimi 3 mesi sopra quota 20 dollari il barile. Da un lato le quotazioni del riferimento europeo hanno capitalizzato l’ondata di gelo che sta attraversando il Vecchio continente e le tensioni geopolitiche (Siria ed Iran), dall’altro il petrolio made in Usa sconta un inverno particolarmente mite ed il secondo incremento consecutivo delle scorte stoccate a nell’hub statunitense di Cushing.