Notizie Valute e materie prime Petrolio: focus su outlook domanda dopo forte calo, Morgan Stanley taglia target

Petrolio: focus su outlook domanda dopo forte calo, Morgan Stanley taglia target

9 Settembre 2024 11:48

Petrolio in rialzo stamani dopo le forti perdite della scorsa settimana. Sul greggio continuano a pesare le prospettive deboli per la domanda e le preoccupazioni per un eccesso di offerta nel 2025. In attesa di alcuni report chiave di operatori del settore, Morgan Stanley ha tagliato nuovamente il target di prezzo del Brent per i prossimi cinque trimestri.

Petrolio Brent -9,8% nell’ultima settimana

Il Brent recupera terreno e si riporta in area 72 dollari al barile, dopo aver perso il 9,8% nell’ultima ottava, scendendo da 78,8 a 71,1 dollari. Anche il benchmark Wti ha chiuso la settimana con un brusco calo (-8%) a 67,7 $ al barile, tornando oggi intorno ai 68,5 dollari.

L’indice di forza relativa a 14 periodi si è avvicinato venerdì alla soglia dei 30 punti, ovvero all’area di “ipervenduto”, segnalando la possibilità che le vendite siano state eccessive e prospettando un’eventuale inversione di tendenza.

Le perdite sono state alimentate dai segnali di rallentamento dell’economia negli Stati Uniti e in Cina, che mettono a repentaglio la domanda di greggio in un momento in cui l’offerta rimane abbondante.

Il guadagno odierno arriva malgrado il taglio dei prezzi di vendita ufficiali (OSP) da parte dell’Arabia Saudita per tutti i gradi e in tutte le regioni. In particolare, il greggio Arab Light in Asia è stato deprezzato ai minimi dal novembre 2021.

Focus su report Opec, EIA e IEA

L’attenzione è rivolta soprattutto ai report in arrivo nei prossimi giorni da diversi esperti del settore, che potrebbero aiutare a interpretare meglio il mercato, come sottolineato dagli strategist di ING.

In particolare, martedì verrà diffuso il rapporto mensile dell’Opec, che potrebbe apportare ulteriori revisioni al ribasso nelle sue previsioni sulla domanda.

Lo stesso giorno, focus sui dati cinesi relativi alle importazioni petrolifere cumulative da inizio anno, dopo il calo del 2,4% registrato nei primi sette mesi del 2024.

Sempre martedì, l’EIA (Energy Information Administration) pubblicherà lo Short Term Energy Outlook che include le prospettive per il mercato globale e le ultime previsioni sulla produzione di greggio degli Stati Uniti.

Infine, giovedì, l’IEA (International Energy Agency) diffonderà il report mensile sul mercato, contenente le stime per la fine del 2024 e il 2025.

Da seguire anche l’Asia Pacific Petroleum Conference, un importante incontro di settore che si svolge questa settimana a Singapore.

Rischio uragano negli Usa minaccia produzione petrolio

Attenzione anche ai rischi meteorologici. Un sistema di tempeste nel Golfo del Messico minaccia infatti di rafforzarsi e tramutarsi in un uragano.

Questo potrebbe portare ad un’evacuazione degli equipaggi e ad una sospensione della produzione di petrolio e gas naturale offshore.

In tal caso, la riduzione dell’offerta dovrebbe fornire un potenziale sostegno alle quotazioni.

Mercato short sul greggio

Nelle ultime settimane, il sentiment sul greggio è diventato più ribassista, anche a causa di una diffusa debolezza nei mercati dei prodotti (come la benzina statunitense e il diesel europeo).

Questo ha spinto l’Opec+ a rinviare di due mesi, da ottobre a dicembre, un piano per allentare i tagli volontari all’offerta istituiti nel 2022 per sostenere il mercato.

Intanto, gli speculatori hanno ridotto le posizioni nette lunghe sul Brent nell’ultima settimana, con un aumento delle posizioni short che lascia il mercato vulnerabile ad un’eventuale ricopertura.

Morgan Stanley abbassa target price Brent

La debolezza del greggio ha portato Morgan Stanley a tagliare le stime sul Brent per la seconda volta nel giro di poche settimane, a causa delle sfide per la domanda e dell’abbondanza di scorte.

Secondo gli analisti della banca d’affari statunitense, il benchmark si manterrà mediamente intorno ai 75 dollari al barile nel quarto trimestre, rispetto agli 80$ precedentemente previsti per il periodo fra ottobre e dicembre (che a sua volta rivedeva al ribasso la stima antecedente di 85$).

Anche le previsioni per la maggior parte del prossimo anno sono state leggermente ridotte. “A meno che la domanda non si indebolisca ulteriormente, stimiamo che il Brent probabilmente rimarrà ancorato intorno alla metà dei 70 dollari”.