Petrolio: Moody’s avverte, sarà un 2015 difficile per l’industria
L’industria petrolifera globale sta entrando in un difficile 2015, a causa dei continui cali del prezzo del petrolio. E’ quanto afferma Moody’s in un report odierno, secondo cui le compagnie di esplorazione e produzione (E&P) saranno le prime ad accusare il colpo mentre gli operatori di servizi petroliferi (OFS) e del “midstream” risentiranno degli effetti di una riduzione degli investimenti. Gli analisti sono convinti che le aziende di perforazione offshore dovranno affrontare l’anno più duro dal 2009 mentre le major petrolifere integrate saranno meglio posizionate per reagire ai prezzi bassi.
“Se i prezzi del petrolio rimarranno intorno ai 55 dollari al barile nel 2015, la maggior parte dei mancati ricavi colpiranno gli utili delle società di esplorazione e produzione, che a loro volta faranno diminuire il cash flow disponibile per il reinvestimento”, sostiene il Managing Director-Corporate Finance di Moody’s, Steven Wood, per cui proprio a causa della riduzione degli investimenti le compagnie di servizi petroliferi e di midstream inizieranno ad andare sotto pressione.
“Con un prezzo medio del petrolio di 75 dollari al barile nel 2015, le compagnie di esplorazione e produzione del Nord America probabilmente ridurranno i loro investimento del 20% rispetto ai livelli del 2014 mentre sotto i 60 dollari al barile il taglio potrebbe essere tra il 30% e il 40%”, afferma Wood. “Fuori dal Nord America, le aziende E&P probabilmente ridurranno gli investimenti di circa il 10-20%, a seconda dei prezzi”.
Per l’esperto, il settore dei servizi petroliferi potrebbe vedere un calo degli utili del 12-17% nel caso in cui il prezzo medio del petrolio fosse di 75 dollari al barile, mentre se scendesse al di sotto dei 60 dollari i profitti potrebbero essere tagliati del 25-30%. Tempi duri anche per i contratti di perforazione off-shore con una forte pressione sulla remunerazione delle piattaforme petrolifere. “Per molte compagnie che dovranno rinnovare i contratti a prezzi significativamente più bassi, il 2016 potrebbe essere anche più doloroso” fa notare Moody’s. “ExxonMobil, Royal Dutch Shell and Total hanno già annunciato riduzioni di investimenti per il 2015 mentre sono probabili tagli anche per le altre compagnie, tra cui Chevron e Bp“, sottolinea l’agenzia.
Per quanto riguarda le società che operano nel “midstream” (lavorazione, stoccaggio, trasporto e vendita), un taglio degli investimenti del 25% renderebbe difficile mantenere i tassi di crescita dell’Ebitda agli attuali livelli del 12-15%. E già i budget di un certo numero di società dell’E&P hanno già segnalato tagli di spesa di almeno il 25% o più.