Notizie Notizie Mondo Petrolio: il crollo dei prezzi spinge il Venezuela sull’orlo del default

Petrolio: il crollo dei prezzi spinge il Venezuela sull’orlo del default

14 Gennaio 2015 09:14

Il crollo verticale del petrolio avvicina il Venezuela sull’orlo del default. L’economia di Caracas, che si fonda principalmente sulla vendita di greggio, sta pagando la discesa dell’oro nero che in questi giorni viaggia in area 45 dollari al barile, i minimi dall’aprile del 2009. Rispetto all’estate scorso, quando un barile di greggio era valutato circa 110 dollari al barile, la perdita è stata di ben 60 punti percentuali. E le grandi banche d’investimento, in particolare Goldman Sachs, prevede per quest’anno un prezzo medio del Wti in area 50 dollari al barile.

Un livello che non sarebbe sostenibile per le casse di Caracas. Le agenzie di rating si sono già mosse. Ieri Moody’s ha tagliato il giudizio sul rating del Paese sudamericano da Caa1 a Caa3, il penultimo gradino prima del default. Una decisione che segue la mossa di Fitch che a metà dicembre aveva abbassato il rating del Venezuela da B a CCC sottolineando che la caduta delle quotazioni del petrolio rappresenta un reale rischio di default per il Paese.

Le entrate del bilancio di Caracas, per oltre il 90%, derivano dalle esportazioni di petrolio e, secondo gli economisti, la sostenibilità dello Stato è garantita con un prezzo del greggio che viaggia tra i 110 e i 120 dollari al barile.

Questa situazione sta avendo riflessi estremamente negativi sull’economia del Paese guidato da Nicolas Maduro, come dimostra l’inflazione che è schizzata a circa il 65 per cento. Maduro sta cercando aiuti all’estero e per ora la Cina si è impegnata con investimenti per circa 17 miliardi di euro.