Per i BTP rischio sell-off tra aprile e maggio, poi ci penserà la Bce (analisti)
I campanelli d’allarme sull’economia italiana e non solo si susseguono e presto potrebbero tradursi in una rinnovata sfiducia verso i Btp. Ultima in ordine di tempo è stata ieri Confindustria a segnalare il rischio di una crescita zero dell’Italia nel 2019 e probabilmente anche le nuove stime del governo saranno di una sostanziale stagnazione (+0,1%) dopo la ricaduta in recessione negli ultimi due trimestri del 2018.
Al momento i BTP non mostrano grossi segnali di cedimento, forti soprattutto del supporto delle nuove mosse accomodanti annunciate dalla Bce e anche dal rally globale dei bond governativi dettato dai timori di un rallentamento diffuso dell’economia e dal cambio di rotta della Federal Reserve.
Lo spread Btp-Bund anche oggi si muove sopra la soglia dei 250 punti base dopo che ieri ha tentato anche un allungo a 260 pb. Importante sarà vedere come andrà l’importante asta BTP odierna.
Spread, Bce e rally bond
Le parole di Mario Draghi lasciano intravedere la possibilità di tassi negativi anche per la prossima TLTRO III e stanno contribuendo a riportare in territorio più negativo i bund (ieri asta Bund 10 anni con rendimenti di assegnazione a -0,05%, minimi dal 2016) “spinti anche dal contestuale tentativo di ritorno del Tnote 10 anni sotto la delicata soglia del 2,40%, ossia l’attuale livello dei Fed Funds effective”, spiega Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte SIM.
“Ribadiamo la view sul tema spread – asserisce Cesarano – possibile ritorno verso area 270/300 pb tra aprile e maggio prima del ritorno verso area 200/220 pb a giugno, in vista della possibile pubblicazione dei dettagli della TLTRO3 nella riunione BCE del 6 giugno”.
Asta BTP
Oggi si conclude il trittico di aste di fine mese con l’offerta di Btp a 5 e 10 anni per massimi 7,5 miliardi, considerando anche il CCTeu. Il Tesoro per il titolo quinquennale ha previsto l’emissione di un quantitativo elevato: da un minimo di 3,25 miliardi a un massimo di 3,75 miliardi. Per il Btp a 10 anni (3a tranche, scadenza agosto 2029) l’emissione sarà più contenuta (range 2,25-2,75 mld). Infine, è prevista l’emissione di un ammontare tra 500 mln e 1 miliardo di CCTeu con scadenza gennaio 2025.
Lo scorso mese il titolo decennale era stato allocato al tasso del 2,81% con domanda pari a 1,31 volte il quantitativo allocato (che era stato di 4 mld, ben superiore a quello previsto nell’asta di giovedì). Attualmente sul secondario il titolo decennale viaggia a rendimenti ben inferiori, sotto l’asticella del 2,5%.