Notizie Notizie Italia Paper Bce sui safe asset fa capire perchè i Btp non saranno mai un rifugio sicuro

Paper Bce sui safe asset fa capire perchè i Btp non saranno mai un rifugio sicuro

8 Gennaio 2020 16:37

Nell’agenda dell’Unione europea si parla di un potenziale safe asset europeo, un titolo (denominato in Euro) che preservi valore anche e soprattutto durante shock economici negativi. “Uno degli strumenti che potrebbe rendere la nostra unione monetaria più resiliente sono i safe asset”, ha detto recentemente il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni parlando ad una conferenza della Bce a Francoforte.

Considerando l’interesse crescente del mondo accademico e politico nei confronti dei cosiddetti “safe asset”, i beni rifugio con rendimenti nominali stabili, altamente liquidi e che comportano un rischio di credito minimo, la Bce ha pubblicato un working paper che affronta per la prima volta la questione della definizione di safe asset.

Dal titolo “I fondamentali dei safe assets” e firmato da Maurizio Michael Habib, Livio Stracca e Fabrizio Venditti, il documento analizza empiricamente l’andamento del rendimento dei titoli di Stato in 40 Paesi industrializzati ed emergenti, nell’arco di un periodo compreso tra il 1990 e il 2018 segnato da numerose grandi crisi finanziarie.  L’ampiezza geografica del campione, si legge nel documento, assicura che l’analisi sia meno incentrata sugli Stati Uniti rispetto al resto della letteratura, offrendo una prospettiva globale sulle determinanti di un bene sicuro. Data la lunghezza del campione (dal 1990 al 2018) lo studio taglia anche un numero di episodi di turbolenze finanziarie globali, compresi gli attacchi speculativi sulle valute nel meccanismo di cambio europeo all’inizio degli anni ’90, le Crisi asiatiche e russe alla fine degli anni Novanta, lo scoppio della bolla delle dot com alla fine degli anni Novanta ai primi anni 2000 e la Grande Recessione.

L’identikit che porta a identificare gli asset più sicuri

Bund  e Treasury sono tra i titoli di Stato chiaramente identificati come asset rifugio in periodi di tensioni finanziarie, non così per i BTP italiani. Cosa fa realmente la differenza tra un titolo di stato e un altro? Gli elementi che condannano i Btp a non essere percepiti come un asset rifugio sono tanti in quanto l’Italia mostra segnali di debolezza su tutti gli elementi che portano all’identikit di un titolo di Stato sicuro, dal basso rapporto debito/Pil al rischio politico, passando per la crescita del Pil.

I safe asset sono particolarmente preziosi durante i periodi di stress sui mercati finanziari, in quanto mantengono il loro valore nominale, mentre il valore delle altre attività tipicamente diminuisce. I risultati dello studio indicano però che lo status dei safe asset è in gran parte indipendente dall’origine  delle turbolenze finanziarie. Al contrario la liquidabilità e le dimensioni del debito pubblico sono un fattore fondamentale rilevante per il titolo di Stato che potrebbe diventare un safe asset, perchè quando  gli investitori sono alla ricerca di un bene rifugio “non hanno altro posto dove andare se non rifugiarsi nei lidi sicuri”. La rilevanza della dimensione del mercato del debito indica che, almeno per quanto riguarda il ruolo di questo fondamentale – si legge nelle conclusioni dello studio – solo un numero limitato di attori può fungere da porto sicuro, con implicazioni chiave per gli sviluppi dell’economia internazionale e del sistema monetario, pensando in particolare all’emergere di un ruolo internazionale del renminbi cinese o la creazione di un bene sicuro dell’area dell’euro.

Dal lavoro della BCE emergono contesti significativamente diversi tra paesi avanzati ed emergenti. Il rischio politico e le dimensioni del mercato del debito sono importanti solo per i paesi avanzati, mentre PIL reale e sostenibilità esterna (misurati dal current account) contano solo per i mercati emergenti.