Panico gas: Putin chiude rubinetti Nord Stream, ad Amsterdam prezzi schizzano +35%
Panico prezzi gas sui mercati mondiali, in Europa in primis. I futures sul contratto del gas scambiato ad Amsterdam volano fino a +35% dopo lo shock Gazprom che, nella giornata di venerdì, contrariamente alle aspettative dei mercati, ha preso la decisione last minute di non riattivare il gasdotto Nord Stream 1.
Il gasdotto, che trasporta gas dalla Russia all’Europa, era stato sospeso inizialmente per soli tre giorni, lo scorso 31 agosto.
Virata rialzista dunque per i prezzi del gas: lo scorso venerdì 2 settembre, lo stesso contratto – TTF ad Amsterdam con scadenza ottobre -, benchmark di riferimento per il gas in Europa, era scivolato di fatto del 7% a 226 euro al megawattora dopo aver toccato un minimo intraday a 203 euro (livello inferiore di 140 euro sotto i massimi del 16 agosto a 346 euro), sulla scia delle scommesse dei mercati, che avevano scommesso sulla riapertura di Nord Stream 1, prevista per la giornata di sabato 3 settembre (la sospensione era scattata il 31 agosto). E invece no.
Gazprom ha comunicato di aver rilevato una perdita di olio in una turbina a gas che aiuta a pompare il carburante nell’oleodotto. Una scusa a cui l’Europa ovviamente non crede.
L’annuncio di Gazprom è arrivato dopo quello della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha reso noto di essere fermamente convinta del fatto che sia “arrivato il momento di imporre un tetto al prezzo del gas che transita nei gasdotti russi”, in Europa.
Lo shock rialzista porta così il contratto benchmark a scattare fino a 290 euro/Mwh (+35%), prima di ritracciare, rimanendo comunque in forte rialzo.
Gas, esplode la furia di Putin contro l’Europa
L’annuncio di von der Leyen sul tetto ai prezzi del gas ha scatenato l’mmediata reazione di Mosca, con il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov che ha parlato di una decisione che provocherà una “destabilizzazione” nei mercati energetici, costringendo Mosca a vendere “altrove” il suo petrolio.
La minaccia Russia è esplosa ancora di più nelle ultime ore. Sempre Peskov ha sottolineato che “le azioni globali stanno provocando effetti avversi” e che “una grande tempesta globale è in arrivo”.
Peskov ha motivato la presenza di “ragioni oggettive” e “ragioni soggettive” alla base di “questa tempesta”.
Le ragioni “sono legate alle decisioni assolutamente illogiche e spesso assurde e alle azioni” degli Stati Uniti e dell’Unione europea. E così oggi i prezzi del gas scambiato ad Amsterdam tornano a schizzare dopo aver perso il 37% la scorsa settimana, sulla scia delle aspettative per una riapertura del gasdotto dopo presunti lavori di manutenzione. A lanciare l’SOS sul gas russo sono soprattutto i principali asset dei mercati europei.
L’euro buca quota $0,99 per la prima volta dal 2002, KO l’azionario made in Europe, con l’indice Ftse Mib di Piazza Affari che sbanda del 2%, vittima soprattutto dei violenti sell off sulle banche.
I temi gas ed energia sono stati i protagonisti assoluti del Forum Ambrosetti, la cui edizione di settembre ha preso il via venerdì scorso, ospitando a Cernobbio gli esponenti del mondo della finanza, dell’economia e della politica italiana e globale. In un intervento al Forum il ministro dell’economia Daniele Franco ha confermato che “quest’anno abbiamo cercato di accelerare mirando a ottenere l’indipendenza dal gas russo entro il 2024, ma in realtà stiamo correndo per fare se possibile anche prima”.
“L’energia -ha spiegato il ministro del governo Draghi – è stato uno dei nostri temi principali, abbiamo cercato come governo di intervenire per assicurare la sicurezza energetica per il prossimo inverno e per gli anni successivi”. Daniele Franco ha precisato ancora che il governo Draghi ha “stanziato 4 miliardi per contribuire alla campagna di stoccaggio del gas e abbiamo al momento superato l’83% della nostra capacità di stoccaggio. Questo ci aiuterà a superare il prossimo inverno che comunque non si presenta facile”, ha avvertito tuttavia il numero uno di Via XX settembre.